Cina Usa guerra del gas Pechino chiude il rubinetto americano La sfida energetica si sposta verso Mosca

La geopolitica del gas sta vivendo un ulteriore, drammatico scossone sull’onda della guerra dei dazi rilanciata dall’amministrazione Trump. Il dato è netto: da circa dieci settimane la Cina ha completamente interrotto le sue importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) americano, in quello che gli analisti interpretano come un segnale inequivocabile di un cambio di strategia non più congiunturale ma strutturale.Pechino dice “no” al gas Usa: Trump paga il prezzo dei daziL’ultima portacisterna di GNL statunitense – 69.000 tonnellate partite da Corpus Christi, in Texas – ha toccato il suolo cinese nella provincia meridionale del Fujian il 6 febbraio. Da allora, nessuna nave americana ha più scaricato nei porti del Dragone. Non un caso: Pechino ha imposto il 10 febbraio un dazio del 15% sul GNL made in USA, successivamente innalzato a un proibitivo 49%, rendendo di fatto le forniture americane antieconomiche per qualsiasi operatore cinese.
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