Il piano micidiale per uccidere il capo ultrà italiano come in un film agghiacciante

Un piano studiato nei dettagli, una trappola tesa con fredda lucidità. Tutto era già predisposto: la buca scavata, la calce viva acquistata e il veleno pronto a finire in una tazzina di caffè. Un’esecuzione mascherata da incontro amichevole, che avrebbe dovuto porre fine alla vita di un esponente di spicco del tifo organizzato. Un gesto estremo all’interno di una lunga scia di rivalità e vendette.Solo più tardi, si scopre che l’obiettivo era Andrea Beretta, noto negli ambienti ultras per il suo ruolo di vertice in uno dei gruppi più influenti delle curve italiane. La sua testimonianza, ora al centro di un’indagine della Dda, svela i retroscena di una vera e propria guerra di potere interna a un’organizzazione parallela che ruota attorno allo stadio. In gioco c’erano affari illeciti legati a merchandising, biglietti, parcheggi e rapporti con ambienti criminali.
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