La Bce taglia i tassi e arma l’Europa per la guerra commerciale

Sperare nel meglio, prepararsi al peggio. La Banca centrale europea, nella giornata di ieri, ha compiuto il settimo taglio consecutivo dei tassi d’interesse da giugno 2024 in avanti, portando la curva del costo del denaro al 2,25%, il minimo da novembre 2022. La mossa è orientata a prevenire i rischi recessivi legati alla guerra commerciale globale lanciata dall’amministrazione Usa di Donald Trump e che potrebbe, direttamente o indirettamente, investire l’Europa. E non a caso cade mentre sono già operativi i dazi Usa su automobili, acciaio e alluminio ma temporaneamente sospesi quelle “reciproci” imposti il 2 aprile e che prevedevano una tassazione al 20% su tutti i beni europei spediti negli Usa. L’Eurotower guidata da Christine Lagarde non ha perso tempo: la contingenza attuale consente un margine di abbassamento dei tassi in un contesto di grande incertezza in cui, però, l’economia europea necessita di una spinta propulsiva chiara: serve evitare che la trappola del rigore e il freno agli investimenti penalizzino la crescita e le risposte comunitarie.
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