Ospedali quelli piccoli sono i più rischiosi

Le dimensioni contano. Soprattutto nella sanità. E anche se sarebbe sicuramente più comodo ignorare questa verità e cullarci nell’idea che avere un ospedale, un Pronto soccorso, un punto nascita a pochi metri da casa garantisca velocità e appropriatezza delle cure, la realtà ci racconta qualcosa di molto diverso.In un Paese che si trova a fronteggiare una cronica mancanza di posti letto e una gravissima carenza di medici, i piccoli Ospedali, spesso, sono solo una falsa sicurezza.Peggio: una trappola che rischia di farci perdere tempo prezioso quando la salvezza è questione di minuti, o di farci incappare in medici e reparti che, nonostante l’impegno, possono rivelarsi inadeguati. Non si tratta di allarmismo, ma di fatti. «Arrivare in un piccolo Pronto soccorso, con poche migliaia di accessi all’anno, vuol dire per il paziente correre un rischio dieci volte più alto rispetto a un presidio grande e strutturato» afferma Andrea Bellone, già primario del reparto di emergenza e urgenza dell’ospedale Niguarda di Milano e presidente di Area critica.
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