Rifare grande l’Occidente Le sfide esistenziali che si combattono a Roma come a Washington

Dalla crisi, come ripete spesso, un’opportunità. Per riperimetrare ciò che siamo, ciò che vogliamo, ciò che ci impegniamo a fare per continuare ad esistere in continuità nella terra dei padri. L’ennesima prova per Giorgia Meloni, in appena due anni e mezzo di governo, ha incrociato questioni fondamentali a cui la premier ha voluto rispondere in mondovisione con un’idea forte. L’appello, in “stile Maga”, lo ha lanciato con convinzione proprio a Donald Trump nella Sala Ovale della Casa Bianca: facciamo di nuovo grande l’Occidente. Oltre alla bilancia commerciale e alla guerra dei dazi, infatti, c’è decisamente di più. Da una parte c’è lo spirito-guida di Trump, la re-industrializzazione degli Stati Uniti con l’idea che si faccia lì la ricchezza della Nazione; dall’altro c’è quel complesso e radicato sistema di valori senza il quale, però, non può esistere alcuna economia (né società) di mercato.
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