Grenoble la città verde diventata una polveriera clan sparatorie e droga all’ombra delle Alpi

Raffiche di kalashnikov in pieno giorno, sull’autostrada che da Grenoble punta verso Torino: un omicidio spettacolare che per le sue modalità ha scioccato la Francia. Il nome della vittima a molti ormai non diceva nulla, ma era l’ultimo capoclan della malavita italiana nel capoluogo Alpino, Jean-Pierre Maldera.Si è chiusa così, poche settimane fa, una lunga vicenda criminale. Ce n’è però un’altra che ha i colori dell’emergenza. C’è da dire che a Grenoble si vive bene. Soprattutto in questi giorni, con una primavera già calda, i bar con i tavolini all’aperto, le passeggiate sul lungofiume e i turisti che si mescolano con manager eco-friendly, ricercatori e studenti venuti da ogni parte del mondo. Funziona un campus universitario da 40 mila studenti, su una popolazione di 150 mila abitanti.
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