La Croce scomoda per chi cerca alleanze più che verità

Roma, 20 aprile 2025 – La scena è potente: JD Vance entra nella Basilica di San Pietro nel giorno del Venerdì Santo. Si siede in silenzio, nella penombra di una liturgia che ha rinunciato alla gloria, ai canti, alla retorica: la Croce è l’unico segno esposto. È forse il momento più simbolico del viaggio in Italia del vice presidente Usa: il potere del mondo che si trova davanti un altare nudo. Sembra un monito: la Croce non si presta a manipolazioni. È scomoda, è radicale, è universale. Il giorno dopo, Vance è ricevuto dal cardinale Pietro Parolin e dall’arcivescovo Gallagher. Volti sorridenti, foto di rito, comunicato finale di dodici righe: “Scambio di opinioni”, si legge, ma le divergenze sono evidenti. Ucraina, Gaza, migranti, cooperazione internazionale, Cina. Soprattutto, un’idea diversa del rapporto tra fede e politica.
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