Pescara Vecchia il grido dei residenti Non è una guerra alla movida ma un appello al rispetto della legalità

La voce di chi abita nel centro storico è ferma ma lucida: “Non siamo contro la movida, né contro chi lavora nei locali – si legge nella missiva – ma pretendiamo che vengano rispettate le norme, che esistono e che da troppo tempo vengono ignorate”. Il racconto offerto dal comitato è vivido: notti insonni scandite dalla musica ad alto volume, urla, risse, e la sensazione costante di vivere in una zona fuori controllo. “Non dormiamo, non viviamo più. E non è una metafora. Siamo ostaggio del rumore e dell’inciviltà”, prosegue la lettera.I residenti non chiedono l’impossibile: chiedono controlli, applicazione delle leggi esistenti, verifiche sugli impianti acustici e rispetto degli orari. “Non si tratta di limitare il divertimento giovanile, ma di impedire che tutto il quartiere diventi una discoteca a cielo aperto fino alle prime luci del giorno, ogni giorno”.
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