Viganò attacca anche dopo la morte Bergoglio dovrà rispondere dei suoi crimini
Nel giorno della morte di Papa Francesco, l’ex nunzio apostolico Carlo Maria Viganò, già scomunicato nel 2024, torna a colpire duramente il Pontefice con dichiarazioni al vetriolo. In un messaggio pubblicato su X, Viganò non mostra alcuna pietà: «Esiste per tutti un Giudizio particolare, a cui anche Bergoglio non ha potuto sottrarsi».Secondo l’arcivescovo, l’anima di Francesco «dovrà rendere conto dei crimini di cui si è macchiato, primo fra tutti l’aver usurpato il soglio di Pietro per distruggere la Chiesa Cattolica e perdere tante anime».Non è la prima volta che Viganò si esprime in termini così duri. In passato aveva definito Francesco «un tiranno fuori controllo» e la sua visione della chiesa sinodale una «metastasi» di quel «cancro» rappresentato – secondo lui – dal Concilio Vaticano II.
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