La frana rallenta ma resta il pericolo A rischio i tralicci dell’alta tensione

Un cumulo di fango e detriti alto più di sette metri, un grosso tappo che prima o poi dovrà scendere a valle mettendo in movimento un massa di due milioni e mezzo di metri cubi di materiale. Sono ore cruciali per la frana di Boccassuolo che tra Pasqua e Pasquetta ha rallentato leggermente la sua corsa; una situazione solo apparentemente di stasi poiché la terra che arriva dalla cima del monte Cantiere continua scendere lentamente depositandosi su questo grosso cumulo che si ingrossa sempre più e "quando si scollerà, travolgerà tutto", ha spiegato il sindaco di Palagano e presidente della Provincia Fabio Braglia. Non solo, la frana, trovando questo ostacolo, si allarga ai lati ed é qui la grossa incognita. Perché, se sembra ormai ineluttabile la sua discesa fino al fiume Dragone, la direzione che prenderà il fronte franoso rimane imprevedibile.
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