Un paesaggio che si intreccia con la storia del vino con le metodologie produttive con il modo in cui si sono catturate le immagini ma anche con avvento del agronomia moderna e della necessità di difendere e tutelare il territorio
Torino, 22 apr. (askanews) – Il paesaggio delle Langhe del Barolo raccontato visivamente e attraverso l’occhio del tempo o, meglio della storia della fotografia. In occasione del festival Exposed di Torino, CAMERA, Centro Italiano per la Fotografia, propone un progetto affascinante: “Cultus Langarum” di Olga Cafiero, con la curatela di Giangavino Pazzola. Leggi anche › La mostra “Che Guevara”, “Floracult” e gli altri eventi da segnare in agenda “È un’osservazione di paesaggio – ha spiegato il curatore ad askanews – che dimostra l’interazione tra uomo, attività produttive, uso del territorio e le diverse idee di sostenibilità ambientale che possono o applicarsi o comunque maturare nel corso del tempo.
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