Cristina ‘Nikita’ Pinto 22 anni in carcere racconta cosa vuol dire essere giovani camorristi

Ancora oggi, come allora, i giovanissimi sono affascinati dal prestigio esercitato dai boss della camorra, e per contro, i clan approfittano della giovane età dei loro affiliati: costano poco, non hanno orari, non hanno famiglie da mantenere, vivono la maggior parte del tempo per strada e soccombono agli ordini impartiti dai boss. Imparano in fretta a usare le armi e non hanno paura di nulla, diventano spietati. Si sentono grandi e imbattibili. All’epoca, anche io ero così”. Lo racconta Cristina Pinto nel libro Nikita. Storia di una camorrista curato da Stefania Franchini, edito dalla casa editrice ‘IOD’ di Pasquale e Francesco Testa. Una storia particolare e singolare quella di Cristina Pinto iniziata nel 1985 a Pianura, quartiere di Napoli, edificato senza regole nella più grande speculazione edilizia imposta dai clan.
Cristina ‘Nikita’ Pinto 22 anni in carcere racconta cosa vuol dire essere giovani camorristi

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