Habemus selfie e altre prove che non abbiamo più bisogno di Dio
Forse vi ricordate di Suzanne Vega. È una cantante che fece un disco di minisuccesso quando avevo quattordici anni. La canzone più famosa si chiamava “Luka”, era la storia d’un bambino picchiato raccontata in prima persona. La mia preferita si chiamava “Tom’s diner”, era il racconto d’un tizio che in una tavola calda aspetta che venga l’ora del suo treno.Questo però non è un articolo su Suzanne Vega, questo è un articolo su cosa è cambiato da quando il tizio dentro “Tom’s diner” vedeva entrare una cliente fissa, riconosciuta dal proprietario della tavola calda; su questo tempo sbandato in cui la gente ha bisogno di moltissime prove della propria esistenza, e che quelle prove siano nell’unica valuta che non si deprezza, la fama; e quindi è un articolo sulla morte di Jorge Bergoglio.Quante foto col morto del giorno avete visto nelle ultime quarantott’ore? Quasi tutte.
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