Meglio senza mano e senza un piede che con questo dolore la scelta estrema di Gill Haddington affetta dalla malattia del suicidio

Può un graffio di un cane, lungo appena un pollice, portare all’amputazione di una mano? Può la caduta di una boccetta di profumo costringere a rinunciare a una gamba? Per Gill Haddington, 48enne di Morecambe, nel Lancashire, la risposta è sì. affetta da una condizione rara e devastante nota come Sindrome Dolorosa Regionale Complessa (CRPS), soprannominata la “malattia del suicidio” per l’intensità del dolore cronico che provoca, Gill ha scelto per ben due volte la via più drastica, l’amputazione elettiva, per sfuggire a un’agonia che le stava togliendo la vita. E’ lei stessa a raccontare la sua storia in un’intervista per il canale YouTube GreatSwimTv dal titolo “Unexpectedly Great John West Great Swim Series”.Tutto inizia nel settembre 2015. Gill, che soffriva già da 16 anni di mal di schiena ed era passata da poco dalla sedia a rotelle alle stampelle, fa cadere una boccetta di profumo sul dorso del piede destro.
Meglio senza mano e senza un piede che con questo dolore  la scelta estrema di Gill Haddington affetta dalla malattia del suicidio

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