Incidente aereo fatale il papà di Silvia Bianchini non cede chiedo giustizia da 15 anni

Lodi – chiedono ancora giustizia i parenti di Silvia Bianchini, la sedicenne che il 5 aprile 2010 perse la vita durante il suo primo volo su un aereo ultraleggero. Il velivolo, partito dal campo di Cornegliano Laudense, era caduto nell’Adda dopo aver centrato dei cavi ad alta tensione. Nell’Incidente morì anche il pilota Giacomo Andena, 62 anni.Un lungo calvario che dura da più di 15 anni, segnato da lacrime, tormenti e ferite insanabili, che non potranno mai rimarginarsi. E che non pare destinato ad avere sviluppi diversi, per ora. Un percorso tempestato anche dai sensi di colpa e da un complesso avvicendamento giudiziario. Per questo motivo Fabrizio e Pietro Bianchini (padre e zio della giovane) hanno scelto ieri di protestare pacificamente di fronte al Tribunale di Lodi. Un sit-in per esporre alcuni cartelli coi quali sollecitano la richiesta di giustizia.
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