Ucraina denunciò morti in massa tra i russi al fronte il generale Ivan Popov condannato a 5 anni

Aveva parlato di “morti e feriti in massa” tra le truppe russe al fronte. Ora il generale Ivan Popov, nome di battaglia “Spartacus“, è stato condannato a 5 anni di carcere con l’accusa di “frode”. Una corte militare, riferisce la Tass, lo ha anche privato del grado. Popov è uno degli ufficiali più alti in grado delle forze armate del Cremlino ad aver partecipato all’invasione dell’Ucraina alla guida della 58ª armata.Il caso era venuto alla luce nel luglio 2023. Il 23 giugno il Gruppo Wagner, milizia paramilitare che combatteva al servizio di Mosca, si era ribellato e aveva cominciato a marciare verso la capitale, fermato alcune ore dopo dal leader Yevgeny Prigozhin. La rivolta aveva innescato una lunga serie di ricadute nelle alte gerarchie militari russe. “L’esercito ucraino non e’ riuscito a sfondare le nostre linee al fronte, ma il nostro alto comandante ci ha colpiti alle spalle, decapitando l’esercito in modo vile e a tradimento nel momento più difficile e intenso”, diceva una voce attribuita a Popov in una registrazione vocale pubblicata il 12 luglio dal deputato (ed ex generale) russo Andrey Gurulyov.
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