La piccola Avignone di Viterbo Viganò e i complottisti allo sbaraglio

Nel bel mezzo del lutto per la scomparsa di Papa Bergoglio, è tornato a parlare il vescovo Carlo Maria Viganò, classe 1941, ex Nunzio Apostolico negli Usa poi scomunicato nel luglio 2024, probabilmente il più tenace e mordace avversario del papato di Francesco. E lo ha fatto, naturalmente, nel suo stile e senza mezze misure, in una lunga auto-intervista disseminata di tesi audaci, dietrologie di vario genere e accuse pesanti "anzichenò": un bignami del Viganò-pensiero che, visti i trascorsi, però, rischia di sorprendere poco. Il "vescovo ribelle", accusato spesso di complottismo spinto e oggi ritiratosi nell'eremo di Sant'Antonio alla Palanzana, – dove ha fondato il Collegium Traditionis, sorta di personalissimo Aventino, o, per restare in tema, di piccola Avignone in cui accogliere i «fedeli perseguitati» dal potere bergogliano –, ieri ha dunque tentato di sferrare l'attacco finale contro il suo eterno nemico, la cui scomparsa, a quanto pare, non sembrerebbe essere stata sufficiente a placare la sua vis polemica.
La piccola Avignone di Viterbo  Viganò e i complottisti allo sbaraglio

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