Re Giorgio racconta l’Haute Couture

Un racconto Haute Couture. É quello che Giorgio Armani ha scelto di scrivere per celebrare i vent’anni della sua collezione ’Armani Privé’. E per farlo ha selezionato personalmente 150 abiti da sogno che, esposti per la prima volta a Milano nella cornice dell’Armani Silos, sono i testimoni di uno stile senza tempo e di un percorso artistico unico ed emozionante. ’Giorgio Armani Privè 2005-2025’, questo il titolo della retrospettiva, accoglie alcune tra le sue creazioni più esclusive e dallo stile inconfondibile (alcune richiedono anche 900 ore di lavoro), nelle quali forma pura e lavorazioni mirabili si fondono nella celebrazione della bellezza. In due decenni di ’Armani Privé’ infatti, con tessuti preziosi e ricami realizzati interamente a mano, Giorgio Armani ha esplorato un’idea di moderna invenzione, vestendo donne carismatiche e dalla spiccata personalità ma che rifuggono da ogni eccesso, esattamente come lui.
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“Quando stavo con Strehler, lui era un genio ma era povero. Lui viveva con la madre, io coi miei, andavamo in camporella”. Così Ornella Vanoni a Che tempo che fa sul Nove, ospite di Fabio Fazio. “Vediamo un riccio, lui lo prende e dice lo chiamerò Spiridione. Poi mi racconta che aveva un boxer che era totalmente cretino secondo lui, che inseguiva il riccio, ma il riccio si faceva su a palla e nessuno dormiva più. 🔗lapresse.it

In questa intervista di Alice Liverani e Giandomenico Tiseo a Giorgio Minisini, il simbolo dell’inclusione, innovazione e perseveranza nel nuoto artistico. A sette mesi dal suo ritiro, ripercorriamo la sua straordinaria carriera, conclusa con la vittoria del campionato assoluto al Foro Italico sulle note di “My Way” . Giorgio ci racconta le emozioni di quel momento e le sue dichiarazioni sul futuro, incluso un possibile legame con l’Australia . 🔗oasport.it

Affronta il dolore di una esperienza indicibile, si mostra con la famiglia non senza complicazioni, si apre al pubblico con generosità, si fa conoscere meglio di quanto non abbia già fatto in questi anni, a costo - ormai è storia nota - di attirare l'odio social, ma Liliana Segre, classe 1930, mantiene la lucidità implacabile di "essere Segre", oggi una delle ultime persone a testimoniare la Shoah. 🔗quotidiano.net

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