Matteo Rovere, produttore e regista di ?Romulus?, la serie Tv che racconta la nascita di Roma partendo dal mito che andr? in onda su Sky dal 6 novembre, racconta il nuovo progetto, svelando dettagli e curiosit?: dal protolatino, la lingua parlata dai personaggi, al cast e le location di un'iniziativa che in Italia non ha precedenti, fino al confronto scomodo con Game of Thrones.
Il regista parla a Fanpage : "Con la serie raccontiamo un mondo, quello dell'VIII secolo a.C., che secondo noi somiglia a quello generato dal mito della fondazione di Roma, con i suoi movimenti umani e politici. - spiega Matteo Rovere - Al fianco di questo grande lavoro c'? poi un percorso di ricostruzione ipotetica e di fantasia, di fronte a un mondo che non conosciamo, lontano nel tempo".
Matteo Rovere racconta quanto accurata sia stata la ricostruzioni delle fonti storiche: "Abbiamo avuto consulenti come Paolo Carafa, tra i pi? importanti archeologi del Palatino, o Valentino Nizzo, direttore del museo di Valle Giulia, che hanno una grandissima esperienza nei manufatti, nella realt? plastica di quel periodo, dalle capanne, la struttura delle citt?, le armi", rivendicando tuttavia il racconto di fantasia costruito dentro i perimetri storici "Secondo me lo spettatore deve essere liberissimo di vivere il testo come vuole. Non possiamo dire n? che sia accaduto n? il contrario, non si tratta di una storia vera, ma il racconto ? ispirato a un sistema narrativo tipico, con elementi caratterizzanti di quel tempo storico a cominciare dal mito della fondazione di Roma, per grandi linee noto a tutti".?
Sul confronto con Game of Thrones, il regista spiega "La differenza importante che c'? con le serie anglosassoni ? che questo ? un racconto tutto realizzato e ambientato nella realt?, nella natura, con la ricostruzione dei villaggi. L'impatto sullo spettatore in questo senso ? completamente nuovo. - e aggiunge - Romulus ? concepita per rivolgersi a quel pubblico nazionale che desidera vedere una serie finalmente nostra con questo tipo di ambizione e un contesto europeo, internazionale, che speriamo sia pronto a ricevere questo stimolo".
"La serie in Italia esce con doppio audio e quindi si potr? guardare tranquillamente in italiano. - chiarisce Rovere - Per chi preferisse avere un contenuto premium, unico, c'? la possibilit? di vederla in protolatino, un'esperienza diversa per capire ancora meglio l'immane lavoro degli attori. Si tratta di una modalit? di fare spettacolo destinata, magari, a nuove generazioni gi? abituate a vedere serie in lingua originale con i sottotitoli" e conclude, aprendo la possibilit? a una seconda stagione: "Sicuramente ? una serie adatta a pi? stagioni, andremo avanti quando avremo la chiave giusta per proseguire".