La frase razzista del quarto uomo di PSG-Istanbul Basaksehir
L'Europa del calcio guarda indignata alla puntata di Parigi e punta il dito contro Sebastian Coltescu: il manager di partito rumeno, che con il suo atteggiamento razzista ha lasciato il posto a una delle serate più tristi della storia del la Champions League.

Ciò che ha fatto diventare rosso di vergogna e imbarazzo il presidente Aleksander Ceferin e tutti i massimi dirigenti UEFA, che hanno trasformato lo slogan 'No al razzismo' in una bandiera per diversi anni, sono state le parole del fischio di Craiova: a bordo campo come quarto uomo, in occasione della partita tra Paris Saint-Germain e Istanbul Basaksehir. Secondo le prime indiscrezioni, confermate anche da alcuni giornalisti rumeni, Coltescu avrebbe detto Il nero laggiù, vai a vedere chi è, parole dette al collega e connazionale, prima di ripetere: "Il nero laggiù, non può comportarsi così". Sarebbe stata proprio quella parola, inserita in quel contesto, ad innescare la reazione della panchina turca e soprattutto quella del vice allenatore Pierre Achille Webo. E le giustificazioni del quarto uomo sarebbero state inutili, quando ha cercato di difendersi spiegando che "negru" non significa "negro" ma "nero".
L'UEFA ha annunciato ufficialmente l'inizio di un'indagine: "Dopo l’incidente di stasera nella partita di Champions League tra Paris Saint-Germain e Istanbul Basaksehir, dopo una discussione con i due club, la Uefa in via eccezionale ha deciso di disputare i restanti minuti della sfida domani con un nuovo staff arbitrale, con calcio d’inizio alle 18.55. Un’accurata inchiesta sull’incidente è stata immediata aperta".
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