Grande festa dai “Fratelli” a Massa per il carnevale e le iniziative non …finiscono!
Martedì grasso. Tempo da Covid 19. Bella significativa iniziativa con ……squillo di trombe. Nell’ampio cortile della scuola “San Filippo Neri” i meglio noti “Fratelli Cristiani” di Massa risuonano le solenni note della Marcia trionfale dell’Aida di Giuseppe Verdi. Incede lentamente una piramide sorretta da quattro Egizi. Segue il corpo di ballo della regina Cleopatra. Sulle note di Walk Like An Egyptian della rock band statunitense al femminile The Bangles le ballerine e i ballerini della Quarta primaria della docente Elisabetta Ferrante si esibiscono in una coreografia elegantissima come elegantissimi sono i loro costumi anche se realizzati con materiale povero: sacchi di plastica, cartoncini brillanti di vari colori, bracciali, collane, copricapo...
Argomento in tema con il periodo storico che si sta studiando in aula come conferma un ricco tabellone con i volti degli alunni truccati da Egizi, esposto nei locali della scuola. A rompere la magica atmosfera, irrompe la classe Quinta di fratel Alberto Castellani al grido:Abbiamo catturato il COVID! Guida i loro passi la canzone “La vita è tutto un quiz” di Renzo Arbore, in aula opportunamente modificata. Il corteo trionfale è formato da bambine e bambini vestiti da dottori con enormi siringhe costruite in carta pesta, da personale medico con vistosi termometri, due barellieri e un infermiere che reca una gigantesca flebo che parte da un grappolo di palloncini colorati. E poi una serie di cartelli: “La vita è tutta un ziiiipppp!!!”, “Non se ne può più!”, “La nottata non è così nera”, “W le vaccinazioni”, “Siamo un popolo di intelligenti”, “Vinceremo”.
Il prigioniero, dal volto indispettito anzi inferocito, realizzato con la tecnica della carta pesta, è imprigionato in una gabbia di canne realizzata dagli alunni dagli alunni, su una base semovente. A conclusione un balletto sulle note cadenzate della canzone Non so darti torto ragazzino tratta dal musical Peter Pan di Edoardo Bennato. !”. Nella mattinata esibizione per gli alunni delle tre classi dei più piccoli opportunamente distribuiti negli ampi spazi del cortile e del porticato; nel pomeriggio spettacolo riservato ai genitori convenuti per recuperare i loro figli dopo un’intensa giornata di allegria. Un omaggio agli eroi del nostro tempo, un invito a non temere il vaccino più del virus, un’occasione preziosa per inventarsi una coreografia da parte dei piccoli, una bella prova di manualità nel modellare la carta pesta. E soprattutto tanto tanto divertimento per tutti.
Le Prima di Tiziana Tenace, la Seconda di Rachele Fangano, la Terza di Chiara Giuntoni hanno preferito abiti di carnevale individuali, senza costituire un gruppo a tema unico. Ne è nato un concorso in maschera durante il quale, dai bambini stessi, in ogni classe, sono state proclamate ( e premiate) le maschere migliori per originalità e realizzazione. Per la classe prima è risultato vincente Tommaso Fruzzetti vestito da Iron man, per la seconda Greta Arrighi vestita da Super Greta e per la Terza, un ex aequo, Alice Jacopini vestita da Figlia dei fiori e Alice Mosti da Cappellaio matto.Siete eccezionali- è il commento a caldo di una mamma - riuscite, nel rispetto delle norme anti Covid, a regalare gocce di normalità in un tempo per niente normale. Grazie!
Ciliegina sulla torta, il menù per l’ultimo giorno di carnevale: lasagne al forno, panino con salsicce arrosto e una abbondante porzione di chiacchiere. L’indomani, registro nuovo: mercoledì delle ceneri. Don Stefano, parroco del Mirteto, molto legato alla scuola di viale Chiesa, a piccoli gruppi, ha ufficializzato l’inizio della quaresima incoraggiando gli alunni a vivere il Progetto pastorale dell’istituto dei Fratelli cristiani “Anche tu sei parte del miracolo della Pasqua”, soprattutto se vivrai il periodo precedente la grande festa cristiana nel fare del bene al prossimo, in uno spirito di rispetto, condivisione e solidarietà. Abbiamo già detto che la spiritualità lasalliana è una manifestazione della eredità vivente dell’Istituto testimoniata oggi soprattutto dai Fratelli; una eredità che proviene direttamente da La Salle che ha la sua origine nel personale cammino spirituale del Fondatore. Anche per i laici lasalliani di oggi questa spiritualità è una manifestazione della storia di Dio nella loro vita personale, nella loro storia, nel cammino di tutta la loro vita, come persone che dentro l’ Istituzione, “insieme ed in associazione” desiderano compiere la loro missione educativa.
I discepoli di San Giovanni Battista De La Salle hanno ereditato da lui una peculiare tradizione spirituale e si sforzano di incarnare questa tradizione nella loro vita, portando con sé la sua visione della missione educativa nella vita quotidiana. La spiritualità del Fondatore è profondamente radicata nel Nuovo Testamento e si sviluppa a partire dalla convinzione che i suoi discepoli sono, secondo le parole di San Paolo, gli “ambasciatori di Cristo” per i loro allievi e che questi allievi a loro volta sono la lettera che Cristo detta loro; è la stessa lettera che ogni giorno i Fratelli scrivono nei cuori dei loro allievi. De La Salle ha detto ai suoi discepoli che esiste una sorta di “indicatore” che mette in evidenza come questa spiritualità abbia delle implicazioni pratiche: il loro ministero è un servizio che “tocca i cuori”.
E’ questo l’aspetto centrale della spiritualità lasalliana perché concerne lo scopo stesso dell’Istituto e la vocazione specifica dei lasalliani ossia la salvezza dei loro alunniDe La Salle ha detto ai suoi discepoli che esiste una sorta di “indicatore” che mette in evidenza come questa spiritualità abbia delle implicazioni pratiche: il loro ministero è un servizio che “tocca i cuori”. E’ questo l’aspetto centrale della spiritualità lasalliana perché concerne lo scopo stesso dell’Istituto e la vocazione specifica dei lasalliani ossia la salvezza dei loro alunni. Poiché questo dono di toccare i cuori viene dallo Spirito di Dio necessita di una rinnovata conversione quotidiana costantemente richiesta mediante la preghiera. Infine: chiare le parole del Fondatore “ Essere attento alla persona di ciascuno dei propri alunni, conoscere e considerare la situazione personale di ognuno (situazione familiare, etc.) ad esempio nel momento in cui si devono fissare gli obiettivi di apprendimento è un tratto distintivo dell’educatore lasalliano.
Lo zelo spinge l’educatore lasalliano a sviluppare in se stesso quelle attitudini affettive nei confronti dei propri alunni, di prossimità e di interesse verso ciascuno; attitudini che sono alla base del suo lavoro educativo” e questo è quello che da sempre anche i Fratelli delle scuole cristiane di Massa fanno.
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