Mazzette ai boss : arrestati giudice e avvocato!
Il denaro, ha detto in una nota l'esercito barese, era nascosto nell'abitazione del figlio dell'avvocato Chiariello, anch'egli indagato, diviso in tre zaini nascosti all'interno di un divano e di un armadio. Sono in corso indagini per verificare l'origine del denaro. Per la Dda di Lecce il giudice e l'avvocato avevano da tempo stipulato un patto di corruzione in base al quale in cambio di somme di denaro contante - consegnate a domicilio e allo studio legale, o addirittura all'ingresso di un bar situato nei pressi del nuovo Palazzo di Giustizia a Bari-
I beneficiari, per lo più appartenenti a famiglie mafiose o legati alla criminalità organizzata a Bari, Foggia e Gargano, potendo contare sul comprovato patto corruttivo tra giudice e avvocato (circostanza che da tempo è nota in ambito criminale denunciati da collaboratori di giustizia), in cambio del pagamento di somme di denaro, hanno potuto ottenere disposizioni per la concessione degli arresti domiciliari, pur essendo sottoposti a misure cautelari in carcere per reati, anche associativi di estrema gravità, che ha permesso loro di rientrare nel circuito criminale, con indubbio vantaggio proprio, del difensore e delle stesse organizzazioni criminali.