Woody Allen Rifkin’s Festival ... Non sono finito, il mio prossimo film sarà un nuovo Match Point
Woody Allen racconta a Fanpage la sua 49esima fatica da regista con Rifkin’s Festival, film che dal 6 maggio sarà simbolo delle riaperture dei cinema in Italia. Cinema che lui vede destinato a un cambiamento radicale dopo la pandemia.

"Tutti i miei film sono stati visti in America e sono sicuro che anche questo arriverà nelle sale […] Ci sono già delle proposte per portarlo nei cinema americani" spiega il regista, nei confronti del quale c'è ancora un po' di freddezza da parte dell'America in seguito allo scandalo per le accuse di molestie di sua figlia Dylan Farrow."Per me il miglior modo per godersi un film è andare in sala, sedersi davanti a un grande schermo con altre decine di persone e concepirlo come un'esperienza sociale - racconta poi - . Vedere un film dal divano di casa, in televisione, al computer, o magari sul piccolo schermo di uno smartphone, rinnega interamente l'estetica del cinema".
"Temo che non tornerà più quello di prima e che si sposterà sempre più nel salotto di casa" ammette, tuttavia spiega "Credo che le interazioni umane torneranno esattamente identiche a prima grazie a ciò che sta facendo la scienza. Ci saranno certamente dei cambiamenti cosmetici, ma fondamentalmente le persone continueranno ad avere le stesse ambizioni, desideri, debolezze. Credo che le esperienze umane non ne risentiranno".
Infine, il regista rivela "Ho una sceneggiatura già pronta, le riprese erano previste la scorsa estate a Parigi, ma la pandemia ha cambiato tutto. Lo riprenderemo quando sarà possibile. Posso dire solo che si tratta di un film che si muove sulla stessa linea di Match Point".
Addio a Marshall Brickman: il genio dietro 'Io e Annie' e collaboratore di Woody Allen - Marshall Brickman, celebre sceneggiatore e regista statunitense, è deceduto venerdì 29 novembre a Manhattan all'età di 85 anni. Conosciuto per la sua collaborazione con Woody Allen, Brickman ha co-sceneggiato film iconici come "Io e Annie" (1977), che gli è valso l'Oscar per la migliore sceneggiatura originale, e "Manhattan" (1979).