Giulio Regeni : Comincia il processo per l'omicidio a Roma

Oggi comincerà a Roma il processo contro i quattro membri dei servizi di sicurezza egiziani accusati di aver sequestrato, torturato e ucciso Giulio Regeni, il ricercatore italiano dell'università di Cambridge scomparso il 25 gennaio del 2016, in Cairo , e trovato morto pochi giorni dopo. Mercoledì la presidenza del Consiglio dei ministri italiana ha fatto sapere che si costituirà parte civile nel processo, assieme alla famiglia di Regeni.

giulio regeni

Il processo è importante sia dal punto di vista giuridico sia per i rapporti diplomatici tra Italia ed Egitto: a più di cinque anni e mezzo dai fatti, la Giustizia cercherà di accertare le responsabilità delle autorità egiziane, che si sono rifiutate di collaborare con l «Italia nel processo e che secondo la procura di Roma sono state responsabili di una lunga sequenza di tentativi di depistaggio.

Le persone per cui la Procura di Roma aveva chiesto il rinvio a giudizio sono il generale Tareq, i colonnelli Helmy e Kamal e il maggiore Magdi Sharif, accusati di sequestro di persona pluriaggravato, concorso in omicidio aggravato e concorso in lesioni personali aggravate.

I quattro imputati non saranno presenti in aula a Roma e proprio la loro assenza (e la possibilità di processarli in contumacia) sarà la prima questione da valutare nell’udienza di giovedì. Le autorità egiziane, infatti, per evitare che i quattro fossero giudicati non hanno comunicato gli indirizzi degli imputati per la notifica degli atti, necessaria al proseguimento del processo. Questo potrebbe costituire un problema, che sarà affrontato nella prima udienza: secondo l’ordinamento italiano, infatti, non è possibile giudicare un imputato che non sia a conoscenza delle sue accuse.

Saranno invece presenti nel corso delle varie fasi del procedimento tutti i presidenti del Consiglio italiani che sono stati a capo del Governo in questi anni - Matteo Renzi, Paolo Gentiloni, Giuseppe Conte e Mario Draghi - assieme a tutti i ministri degli Esteri, i sottosegretari con delega ai Servizi segreti, che sono stati chiamati come testimoni dall'avvocata della famiglia Regeni, Alessandra Ballerini. L’avvocata ha chiesto la presenza in aula anche del presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, del figlio Mahmoud, e del ministro dell’Interno all’epoca dei fatti, Magdy Abdel Ghaffar.

La Procura di Roma ha chiesto di interrogare tutti i testimoni che hanno raccontato di aver visto Regeni nei giorni immediatamente precedenti alla sua morte: tra questi ci sono anche il leder del sindacato indipendente dei venditori di strada, Mohamed Abdallah, accusato di aver denunciato il ricercatore alle autorità, e alcune persone che hanno raccontato di averlo visto dopo la sua scomparsa, la cui identità è stata mantenuta segreta finora.

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