A febbraio gli agenti avevano attivato un servizio di monitoraggio su una piattaforma di messaggistica che ha garanzie di ampio anonimato per gli utenti, focalizzando la loro attenzione su alcuni canali aperti, frequentati principalmente da utenti italiani. Nell'ambito dell'operazione "Meet up", gli agenti, per entrare nel canale e conquistare la fiducia del resto delle persone presenti in chat, erano interessati allo scambio di materiale. Per accedere ai contenuti pedopornografici era necessario versare una somma di denaro.
"Migliaia di file raccapriccianti" La polizia postale ha sequestrato migliaia di file con contenuti definiti "raccapriccianti" dagli inquirenti, in alcuni casi raffiguranti vere violenze sessuali su bambini piccoli.