Saman Abbas : lo zio Danish Hasnain nega
"Si dichiara all'oscuro di cosa possa essere accaduto a Saman. Proprio in considerazione degli ottimi e affettuosi rapporti che aveva con la nipote ha ritenuto plausibile che si fosse allontanata volontariamente", ha spiegato l'avvocato Lalla Gherpelli, al termine dell'interrogatorio di Danish Hasnain videocollegato dal carcere con il tribunale di Reggio Emilia.
Il difensore del 34enne pachistano ha detto che "questa è la versione che ha ricevuto dal fratello Shabbar", cioè dal padre di Saman Abbas "e dal nipote", cioè dal fratello minorenne di lei, attualmente in una struttura protetta. Hasnain "tiene molto a proclamare la propria innocenza attraverso la stampa e i media". E inoltre, pur senza voler accusare nessuno, "ventila la possibilità che il fratello di Saman abbia fatto le dichiarazioni a suo carico spaventato e condizionato dal padre Shabbar, anche in considerazione di un potenziale vantaggio di natura economica che deriverebbe dalla sua condanna. In Pakistan, infatti, i due fratelli sono comproprietari di un terreno e qualora lui fosse condannato spetterebbe di diritto a Shabbar".
Anche per questo l'indagato "ha chiesto aiuto al pm perché appuri, indaghi, chiarisca". Avrebbe risposto a tutte le domande, "con coerenza e tranquillità, senza che mai la sua voce fosse turbata". Anche a quella relativa al video che lo ritrae con pala e piede di porco insieme a due cugini, il 29 aprile, quando secondo gli investigatori andarono a scavare la fossa a Saman: "Ha detto che andarono a fare lavori nell'orto".
Arrestata in Pakistan la madre di Saman Abbas: era in fuga da tre anni - Nazia Shaheen catturata dopo una lunga latitanza. Dopo tre anni di fuga, Nazia Shaheen, madre di Saman Abbas, è stata arrestata in Pakistan. La notizia segna un'importante svolta nel caso dell'omicidio della giovane 18enne pakistana, avvenuto a Novellara (Reggio Emilia) nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio 2021.
Saman Abbas tornò a casa ingannata da un sms - Per favore, parla, vieni a casa. Stiamo morendo. Torna indietro, faremo quello che ci dici. Questo è l'sms che la madre di Saman Abbas le avrebbe inviato, convincendola a lasciare la comunità protetta in cui si era rifugiata. Lo riporta La Gazzetta di Reggio.