Evasione fiscale : il Fisco incrocerà i dati di carte Pos e scontrini
Tutti i dati dei pagamenti effettuati verranno trasmessi dagli intermediari che emettono carte e bancomat. L'obiettivo del Fisco non è quello di avere i dati di chi compra che non sarà toccato dalle trasmissioni ma quelli di chi vende beni o servizi non pagati in contanti. Informazioni che serviranno in abbinamento a quella dei corrispettivi elettronici per verificare eventuali discrepanze. Il paradosso di come funziona la filiera Da una parte c'è l'esercente che si dota di un dispositivo POS contraendolo con una banca che ottiene un margine per ogni transazione effettuata. C'è invece l'utente che si dota di una carta e ne paga l'utilizzo con una quota annuale che va alla banca emittente. A far dialogare il POS e la carta ci sono altri due attori.
I circuiti, come Visa, Mastercard e Pagobancomat, che ricavano un margine aggiuntivo. E gli operatori di processo, come Sia-Nexi, che garantiscono l'operatività della transazione. Ebbene, l'Italia sta vivendo un paradosso. Ha il numero più alto di Pos: 3,2 milioni, a testimonianza della concorrenza tra banche. Ma ha il numero più basso di alternative in contanti pro capite all'anno. In mezzo c'è l'Evasione "Due prezzi in Italia" Una famosa affermazione di Antonio Patuelli, presidente dell'Abi, qualche anno fa va al punto della domanda: "Dovremmo forse dirlo una volta per tutte. In Italia ne abbiamo due prezzi: uno con IVA e uno senza". Questa affermazione è difficile da "negare". Per stimolare i pagamenti elettronici vale quindi la pena invertire il ragionamento. Spostando il potere della filiera a valle. Ovvero al consumatore che con i suoi comportamenti di acquisto può favorire i cambiamenti sociali.
«Dobbiamo mettere in competizione gli espositori tra loro. Acquista solo da quelli con Pos utilizzati per il pagamento con carta. Non li hai? Vai altrove. Semplice". Patuelli ha sempre voluto smantellare le tesi dei trader che sostengono che il peso delle commissioni imposte dalle banche abbia un grande impatto L'obiettivo di trovare le anomalie Possono emergere anomalie dalla mancata trasmissione degli incassi rispetto agli importi incassati con denaro, secondo quanto ritiene il governo. Anomalie mirate anche a contrastare l'Evasione più difficile da scardinare, ovvero quella consensuale tra le due parti delle operazioni. Era proprio questo uno degli obiettivi indicati nel documento inviato dal Ministero della Economia alla Commissione Ue a fine 2021 per tracciare le possibili azioni da mettere in atto nella lotta al clandestino Non c'è solo l'Evasione fiscale nel mirino, perché l'analisi dei rischi che Guardia di Finanza ed Agenzia delle Entrate possono svolgere anche consente l'emersione di altri fenomeni criminali: primo fra tutti il ??riciclaggio di denaro, basti pensare all'incongruenza di alcune ricevute sbattute in faccia o f importi eccessivamente elevati. Tutto sarà fatto nel rispetto della privacy. Anche perché non verranno indicati i dettagli degli utenti, nell'ottica di non rendere visibili preferenze e tipologie di spesa.
Facebook e Instagram - Meta sotto inchiesta per evasione fiscale: 887 milioni di IVA non dichiarati - La procura di Milano ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari ai rappresentanti legali di Meta Platforms Ireland Limited, società irlandese proprietaria di Facebook e Instagram. Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Milano, hanno evidenziato come Meta, per offrire agli utenti l'accesso ai propri servizi digitali, raccolga e gestisca dati personali e interazioni, configurando un rapporto economico di natura sinallagmatica.
Nuovo piano anti-evasione del governo: tracciabilità dei pagamenti e misure per ampliare la base imponibile - Il governo italiano sta intensificando gli sforzi per combattere l'evasione fiscale attraverso una serie di misure mirate a migliorare la tracciabilità dei pagamenti e a promuovere la compliance fiscale. Tra le iniziative principali, la Legge di Bilancio introduce l'obbligo di utilizzare strumenti di pagamento tracciabili per dedurre spese di trasferta e di rappresentanza, come taxi, hotel e ristoranti.
Irene Pivetti condannata a 4 anni per autoriciclaggio e evasione fiscale - (Adnkronos) - Irene Pivetti, ex presidente della Camera, è stata condannata oggi a 4 anni dai giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano nel processo in cui è accusata di autoriciclaggio ed evasione fiscale. La sentenza accoglie la richiesta del pm Giovanni Tarzia che aveva chiesto la stessa pena.