Zazoom di 22 apr 2022

Evasione fiscale : il Fisco incrocerà i dati di carte Pos e scontrini

evasione fiscale
Niente più vincoli all'invio giornaliero dei dati di pagamento con il Pos. Nel secondo esame del decreto legge Pnrr 2, il governo introduce un rigoroso antiEvasione per bloccare la pratica del “pre-conto” che poi non si trasforma in scontrino fiscale. Nascosto nel tecnicismo della cancellazione di un rinvio ad un altro comma, si cela l'eliminazione di ogni dubbio per la trasmissione delle transazioni giornaliere pagate con moneta elettronica presso negozi, esercizi commerciali e studi. (anziché 1 gennaio 2023) il termine per l'innesco delle sanzioni nei confronti degli esercenti che non si adeguano all'utilizzo del POS, un ulteriore provvedimento dovrebbe incentivare la lotteria scontrino, anche in attesa dell'estensione dell'obbligo di fatturazione elettronica per il “flat- rate", controlli più severi sui bonus edilizi e la comunicazione all'Agenzia delle Entrate dei dati di pagamento con carta elettronica. 

Tutti i dati dei pagamenti effettuati verranno trasmessi dagli intermediari che emettono carte e bancomat. L'obiettivo del Fisco non è quello di avere i dati di chi compra che non sarà toccato dalle trasmissioni ma quelli di chi vende beni o servizi non pagati in contanti. Informazioni che serviranno in abbinamento a quella dei corrispettivi elettronici per verificare eventuali discrepanze. Il paradosso di come funziona la filiera Da una parte c'è l'esercente che si dota di un dispositivo POS contraendolo con una banca che ottiene un margine per ogni transazione effettuata. C'è invece l'utente che si dota di una carta e ne paga l'utilizzo con una quota annuale che va alla banca emittente. A far dialogare il POS e la carta ci sono altri due attori. 

I circuiti, come Visa, Mastercard e Pagobancomat, che ricavano un margine aggiuntivo. E gli operatori di processo, come Sia-Nexi, che garantiscono l'operatività della transazione. Ebbene, l'Italia sta vivendo un paradosso. Ha il numero più alto di Pos: 3,2 milioni, a testimonianza della concorrenza tra banche. Ma ha il numero più basso di alternative in contanti pro capite all'anno. In mezzo c'è l'Evasione "Due prezzi in Italia" Una famosa affermazione di Antonio Patuelli, presidente dell'Abi, qualche anno fa va al punto della domanda: "Dovremmo forse dirlo una volta per tutte. In Italia ne abbiamo due prezzi: uno con IVA e uno senza". Questa affermazione è difficile da "negare". Per stimolare i pagamenti elettronici vale quindi la pena invertire il ragionamento. Spostando il potere della filiera a valle. Ovvero al consumatore che con i suoi comportamenti di acquisto può favorire i cambiamenti sociali. 

«Dobbiamo mettere in competizione gli espositori tra loro. Acquista solo da quelli con Pos utilizzati per il pagamento con carta. Non li hai? Vai altrove. Semplice". Patuelli ha sempre voluto smantellare le tesi dei trader che sostengono che il peso delle commissioni imposte dalle banche abbia un grande impatto L'obiettivo di trovare le anomalie Possono emergere anomalie dalla mancata trasmissione degli incassi rispetto agli importi incassati con denaro, secondo quanto ritiene il governo. Anomalie mirate anche a contrastare l'Evasione più difficile da scardinare, ovvero quella consensuale tra le due parti delle operazioni. Era proprio questo uno degli obiettivi indicati nel documento inviato dal Ministero della Economia alla Commissione Ue a fine 2021 per tracciare le possibili azioni da mettere in atto nella lotta al clandestino Non c'è solo l'Evasione fiscale nel mirino, perché l'analisi dei rischi che Guardia di Finanza ed Agenzia delle Entrate possono svolgere anche consente l'emersione di altri fenomeni criminali: primo fra tutti il ??riciclaggio di denaro, basti pensare all'incongruenza di alcune ricevute sbattute in faccia o f importi eccessivamente elevati. Tutto sarà fatto nel rispetto della privacy. Anche perché non verranno indicati i dettagli degli utenti, nell'ottica di non rendere visibili preferenze e tipologie di spesa.

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