Malata di cancro, Daniela Molinari : Una provetta del suo sangue può perfezionare la mia cura
Daniela, nata dalla violenza, aveva ricevuto un rifiuto dalla madre - che solo in seguito aveva acconsentito al prelievo del sangue, ma aveva deciso di non incontrare la figlia - e aveva avviato terapie sperimentali negli Stati Uniti.
La malattia però continua a peggiorare e ora, per perfezionare le cure, la donna ha bisogno anche del DNA del padre. «Il ragionamento è semplice - dice Daniela, come riporta La Provincia di Como - Per la cura occorrono tre pezzi, se con due - il mio e quello di mia madre - non bastano, mi serve il terzo, quello di mio padre" .
La donna crede di aver trovato il padre attraverso una ricerca condotta da lei stessa e ha deciso di appellarsi a lui in tv. "Anche il tuo DNA è molto importante per la mia terapia. Se sei davvero mio padre, una provetta del tuo sangue può perfezionare il mio trattamento. Sono solo malata, non voglio disturbare lei o la sua famiglia", ha detto Microfoni di Chi l'ha visto. Secondo quanto riferito dalla Provincia di Como, la donna ha già contattato il padre ma non è riuscita a convincerlo a farsi aiutare.
Di recente la donna era tornata anche a dare notizie di sé sui social dopo mesi di silenzio. "Ciao a tutti. Mi dispiace tanto di non essermi fatta sentire in questo periodo, ma le mie forze sono sempre meno. Faccio fatica a guardare lo schermo del telefono per scrivere. Vengo da un ricovero che ha reso la mia situazione peggio. Ho subito un intervento chirurgico piuttosto fastidioso, ma non è nemmeno quello che mi fa stare male. È la situazione generale che mi porta a faticare a parlare, a respirare, a riprendermi. Ogni volta è più difficile, anche se lo faccio Non voglio arrendersi", ha scritto su Facebook.
"È una situazione troppo complessa da spiegare in un post e troppo dolorosa. Mi sembra di essere tornata indietro di mesi a quando non sapevo nemmeno se potevo iniziare la cura, perché non riuscivo a trovare mia mamma e poi quando l'ho trovata lei mi ha negato ora sono un po' nella stessa situazione devo continuare le cure, il mio corpo non regge e sicuramente le ricerche delle mie origini che sono arrivate a un certo punto quindi anche da parte paterna potrebbero dare aiuti, ma non sono più forte come prima, anche se ci provo in tutti i modi e ho davvero bisogno dell'aiuto di tutti per combattere e soprattutto per vincere la guerra", ha aggiunto.
"Dopo questa esperienza di vita dolorosa e folle che non so come andrà a finire, sono giunta alla conclusione che è necessario smuovere le coscienze perché come ci sono tante brave persone che si mettono a disposizione degli altri, ci sono altrettanto tanti che non riescono a capire l'importanza della vita e fanno in tutto e per tutto un muro per non aiutare. Vi dico solo che in questi giorni ho ritrovato anche mio papà. Ora torno alla riflessione su chi dovrà scegliere cosa fare: aiutare o nascondere la testa nella sabbia come struzzi. Prima o poi tutto questo sarà finito".
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