Arrestato a Palermo Matteo Messina Denaro
Figlio del vecchio boss mafioso di Castelvetrano (Trapani) Ciccio, storico alleato dei Corleonesi di Totò Riina, era latitante dall'estate del 1993, quando in una lettera scritta all'allora fidanzata, Angela, dopo le stragi di mafia a Roma, Milano e Firenze, segnò l'inizio della sua vita come Primula Rossa. "Sentirai parlare di me - le scriveva, lasciando intendere di essere consapevole che di lì a poco il suo nome sarebbe stato associato a gravi spargimenti di sangue - mi dipingeranno come un diavolo, ma sono tutte falsità". Il boss mafioso trapanese è stato condannato all'ergastolo per decine di omicidi, tra cui quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio del pentito strangolato e sciolto nell'acido dopo quasi due anni di prigionia, per le stragi del '92, costate la vita a giudici Falcone e Borsellino, e per gli attentati del 1993 a Milano, Firenze e Roma.
Messina Denaro era l'ultimo boss mafioso di "prima grandezza" ancora ricercato. Centinaia di agenti delle forze dell'ordine sono stati coinvolti nel suo arresto nel corso degli anni. Oggi, 16 gennaio, la cattura, che ha messo fine alla sua decennale fuga. Un latitante da record come quello dei suoi fedeli alleati Totò Riina, scampato alle manette per 23 anni, e Bernando Provenzano, che riuscì a evitare il carcere per 38 anni.