Morbo di Parkinson : Un microbo comune potrebbe svolgere un ruolo chiave nello sviluppo della malattia

Un recente studio condotto dall'Università di Helsinki e dall'Università della Finlandia orientale ha rivelato una nuova scoperta nel campo del Morbo di Parkinson, una malattia neurologica che affligge oltre 5 milioni di persone nel mondo, di cui circa 400 mila solo in Italia. Secondo la ricerca, un microbo comune presente negli ambienti umidi potrebbe avere un impatto significativo nello sviluppo della malattia.

Il patogeno in questione sembra emettere composti che attivano specifiche proteine all'interno delle cellule cerebrali, causando la formazione di grumi tossici e contribuendo alla comparsa del Morbo di Parkinson. Questi risultati si basano su precedenti studi che hanno dimostrato una correlazione tra la gravità del disturbo neurodegenerativo e la presenza di ceppi di batteri Desulfovibrio nelle feci dei pazienti.

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Secondo il professor Per Saris dell'Università di Helsinki, leader dello studio, questa scoperta è di grande rilevanza poiché la causa del Morbo di Parkinson è rimasta sconosciuta per oltre due secoli, nonostante numerosi tentativi di identificarla. Si credeva che la malattia fosse principalmente causata da fattori genetici, ma la ricerca recente sta rivelando un ruolo significativo dei fattori ambientali, in particolare l'esposizione ai ceppi batterici Desulfovibrio.

L'obiettivo principale degli studiosi è ora quello di utilizzare questa scoperta per migliorare la diagnosi precoce del Morbo di Parkinson e, possibilmente, per rallentarne il progresso. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Frontiers in Cellular and Infection Microbiology, un'autorevole rivista scientifica nel campo.

Il ruolo dei fattori ambientali nello sviluppo del Morbo di Parkinson

Il Morbo di Parkinson è una condizione neurologica descritta per la prima volta circa due secoli fa dal medico inglese James Parkinson. Da allora, gli scienziati hanno cercato di identificare i fattori scatenanti della malattia. A livello fisiologico, si osserva un accumulo di piccoli aggregati proteici noti come corpi di Lewy nelle cellule di specifiche regioni del cervello. Recenti ricerche hanno dimostrato che questi aggregati sono composti principalmente da una proteina chiamata a-sinucleina, coinvolta nel rilascio di neurotrasmettitori.

Nonostante i progressi nella comprensione di come l'aggregazione dell'a-sinucleina contribuisca allo sviluppo del Morbo di Parkinson, la causa iniziale di tale aggregazione rimane ancora sconosciuta. Sebbene la malattia possa essere ereditaria, i fattori genetici spiegano solo il 10-15% dei casi.