Salario minimo: Presidente della Commissione Lavoro e opposizioni aprono al dialogo, tensioni nel Parlamento

Nel dibattito sul salario minimo, il presidente della Commissione Lavoro alla Camera e deputato di FDI, Walter Rizzetto, ha aperto un dialogo con le opposizioni. La proposta avanzata da Rizzetto mira a giungere a un confronto sulla legge sul salario minimo, evitando di votare alcun emendamento il giorno successivo e portando il provvedimento in Aula senza un relatore. L'obiettivo è quello di successivamente approvare una sospensiva per consentire un approfondimento del dibattito.

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In risposta, il Partito Democratico ha respinto il rinvio, sostenendo che la discussione in Aula dovrebbe avvenire anche ad agosto. Nel frattempo, le trattative tra maggioranza e opposizione per definire l'iter parlamentare procedono rapidamente. Al centro delle discussioni c'è un emendamento soppressivo presentato dalla maggioranza in Commissione, che potrebbe influenzare il futuro della proposta.

Mentre il premier Giorgia Meloni sembra mostrare un'apertura sulla questione del salario minimo, si delineano chiaramente fratture interne all'interno delle forze di governo. Ciò crea un fronte "aperturista" e un altro meno propenso a cedere, rappresentato dalle dichiarazioni contrastanti degli esponenti di Forza Italia riguardo al salario minimo. Per evitare uno scontro frontale in Commissione, la maggioranza opta per un escamotage, bocciando la proposta tramite l'emendamento soppressivo, evitando così di inviare segnali politici controversi all'opinione pubblica.

Il deputato di Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega ribadisce la contrarietà alla richiesta delle opposizioni, ma suggerisce una mediazione: non votare alcun emendamento e rinviare la discussione a settembre. Questo consentirebbe al governo di avere più tempo per affrontare la questione in modo approfondito. La maggioranza sta cercando una soluzione per evitare un confronto diretto in Commissione.

Nonostante le indiscrezioni sull'"apertura" di Giorgia Meloni sul salario minimo, rimangono preoccupazioni sulle decisioni che verranno prese in Aula. La proposta di legge arriverà a Palazzo Montecitorio giovedì. Il capogruppo del Partito Democratico, Arturo Scotto, è scettico riguardo alle intenzioni della maggioranza di sospendere il lavoro sulla questione e ritiene che ciò possa essere solo una tattica per nascondere le divisioni interne. Il Pd si dichiara disposto a lavorare anche ad agosto e ribadisce la sua contrarietà al rinvio.

Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, avverte che il suo partito può accettare un confronto concreto ma non accetterà rinvii, bluff o dilazioni. Contestando le affermazioni che il salario minimo sia una misura ideologica e assistenzialista, Conte spera che la maggioranza possa ripensare alla cancellazione della proposta, ma rimane insoddisfatto dall'eventualità di un ritardo nella discussione.

Le tensioni tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle della settimana precedente hanno portato alla necessità di diplomazie tra i leader politici. Giuseppe Conte ha avuto contatti frequenti con la segretaria del Pd, Elly Schlein. Il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, invita il governo a confrontarsi sul merito in Aula senza evitare il dibattito, mentre Carlo Calenda di Azione spera che il governo presenti un buon provvedimento per ricevere il loro sostegno.