Riforma pensioni 2023: Le Pensioni Meritano Rispetto e Stabilità, Possibili Soluzioni Senza Ulteriori Oneri
Luciano Vittori, sottolinea l'importanza delle pensioni come adeguato riconoscimento delle contribuzioni versate nel corso di una vita di lavoro. Le pensioni, secondo lui, devono essere in grado di mantenere il loro potere d'acquisto nel tempo. Ridurre ulteriormente e permanentemente il valore delle pensioni, dopo le varie riforme degli anni passati, rappresenterebbe un trattamento ingiustificato verso coloro che non dispongono di altre fonti di reddito.
Vittori esprime consapevolezza della difficile situazione economica e finanziaria del Paese, simile a quella di molti altri Paesi europei, oltre a preoccupazioni per l'andamento della situazione internazionale. Tuttavia, è convinto che sia possibile reperire le risorse necessarie per rilanciare l'economia senza gravare ulteriormente sulle fasce più deboli della società, già provate dall'aumento dei costi della vita e dalle difficoltà nell'accesso a cure efficaci in caso di necessità.
La discussione sulla riforma delle pensioni è attualmente in primo piano, e l'attesa è rivolta alla circolare ministeriale MIM, che disciplinerà la cessazione del personale scolastico dal 1° settembre 2024. La presentazione delle domande dovrà avvenire entro il 23 ottobre 2024 per il personale docente, educativo e Ata, mentre per i dirigenti scolastici il termine è il 24 febbraio 2024. Il 12 gennaio 2024 rappresenterà il termine ultimo per la sistemazione delle posizioni dei pensionandi da parte degli Ambiti territoriali/Istituzioni scolastiche, compresi i provvedimenti "ante subentro" e i dati per la certificazione del diritto da parte dell'Inps. Il 22 aprile 2024 sarà il termine per l'accertamento del diritto a pensione da parte dell'Inps.
Marcello Pacifico, Presidente nazionale dell'Anief e Segretario confederale della Cisal, ritiene che sia giunto il momento di agire. Egli suggerisce la necessità di un contributo gratuito da parte dello Stato per tutti gli anni di formazione universitaria, una revisione delle norme sui contributi e l'introduzione di una "finestra" specifica per il personale scolastico, considerando l'alto tasso di burnout nel settore. Questa finestra dovrebbe permettere di anticipare l'uscita dal lavoro a 62 o massimo 63 anni senza tagli alle pensioni. Pacifico ritiene inaccettabile che i giovani debbano lavorare fino a 74 anni per ottenere una pensione pari al 60% dell'ultimo assegno.