Il messaggio toccante del padre di Giulia Cecchettin ai funerali
Un appello per un cambiamento culturale e l'insegnamento del rispetto. Nel corso dei commoventi funerali di Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio da parte dell'ex fidanzato Filippo Turetta, il padre Gino Cecchettin ha rivolto un appassionato appello per un cambio culturale e l'insegnamento del rispetto. La lettera, letta durante l'omelia nella Basilica di Santa Giustina a Padova, ha toccato profondamente i presenti.
Gino Cecchettin ha iniziato esprimendo la gratitudine per il sostegno ricevuto durante il difficile periodo e ha ringraziato il vescovo, le forze dell'ordine e tutte le istituzioni. Successivamente, ha ricordato Giulia come una giovane donna allegra, desiderosa di apprendere e già una combattente tenace. Davanti alla tragedia del femminicidio, si è interrogato sulla cultura errata che ha permesso un evento così drammatico e ha sottolineato la responsabilità educativa condivisa da tutti.
Rivolgendosi soprattutto agli uomini, Gino Cecchettin ha esortato a diventare agenti di cambiamento contro la violenza di genere, incoraggiando a non ignorare segnali anche lievi e a insegnare ai figli il rispetto per la sacralità dell'altro. Ha sottolineato l'importanza della comunicazione autentica in un'epoca in cui la tecnologia può alienarci dal contatto umano.
Il padre di Giulia ha concluso il suo messaggio con un toccante addio, esprimendo speranza nel potere rigenerativo del dolore e sottolineando la necessità di trasformare la tragedia in un catalizzatore per il cambiamento. Ha letto una poesia di Khalil Gibran per illustrare l'importanza dell'accettazione e della gioia nelle circostanze più difficili.
Durante lo scambio della pace, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il governatore del Veneto Luca Zaia e alcuni sindaci presenti hanno abbracciato Gino Cecchettin, rafforzando l'unità nella lotta contro la violenza sulle donne.
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