Enrico Vanzina: La Vera Storia di Vacanze di Natale '83

Quarant'anni dopo, Enrico Vanzina, sceneggiatore di Vacanze di Natale '83, condivide con Fanpage.it la straordinaria avventura dietro il film diretto da suo fratello scomparso, Carlo Vanzina. Enrico rivela l'attualità persistente di film come Sapore di Sale e Vacanze di Natale, esprimendo la sensazione che suo fratello vive ancora attraverso il loro impatto duraturo. Discute anche del cambiamento nel genere natalizio, sottolineando l'originale intento sociologico dei loro film rispetto alla deriva farsesca del genere. Enrico condivide la sua visione sulla nostalgia e riflette sulla battuta avanzata del film che affronta temi attuali con un tocco avanguardista.

enrico vanzina

“La sensazione che ho è che Carlo non sia morto”. Tanti i momenti memorabili di quel film: “Il dialogo migliore? Quello di De Sica trovato dai genitori a letto con il maestro di sci, una battuta 40 anni avanti”.

“Per me vale soprattutto per un motivo: i film talvolta, misteriosamente e non so perché, attraversano i decenni. Quest'anno due dei nostri film fatti nel 1983, Sapore di Sale e Vacanze di Natale si impongono come ancora attuali, passano in prima serata o addirittura tornano al cinema. La sensazione che ho, al di là di tutto, è che mio fratello Carlo non sia morto.”

“I nostri non erano cinepanettoni, ma sono i rischi di quando crei un filone. Fino a un certo punto il film di Natale era buffo, allegro, spensierato, però dava uno sguardo sul Paese, all'interno della trama c'erano personaggi sociologicamente esemplari. A un certo punto ha preso una strada diversa, una farsa all'interno di alberghi e luoghi esotici che non aveva più quella volontà di guardare al paese. Erano circostanze farsesche in cui la situazione comica prevaleva sull'aspetto sociologico.”

“Io non mi ritengo un teorico della nostalgia, penso però che la nostalgia è canaglia come quella famosa canzone, una cosa quasi ricattatoria. Noi abbiamo fatto sempre film sul presente, anche Sapore di Mare che era sul passato si chiudeva con uno sguardo sul presente, che è la parte migliore del film. Senza saperlo, i nostri film più che raccontare il presente, aveva dentro misteriosamente qualcosa che prometteva di generare un effetto nostalgia negli anni a vanire e così è andata. La nostalgia non era mai l'intenzione iniziale, ma se la narrazione è forte si porta dietro un effetto nostalgia che non può essere previsto.”

“Scritta nell'83 quella battuta faceva impressione. Il sentimento al tempo era in gran parte quel "moderno un par de palle" dei genitori, mentre lui ha un atteggiamento 40 anni avanti e aggiungo che io ho pochi ricordo di un cinema di commedia degli ultimi anni che affronti una questione così centrale in questo momento con una scena così. Io penso sia la cosa migliore del film secondo me.”