Ilaria Salis in catene: mia figlia deve essere tirata fuori da quel posto

Roberto Salis si apre con il "Corriere della Sera", condividendo l'angoscia di vedere sua figlia Ilaria in catene al tribunale di Budapest. "È stato emotivamente devastante, per me e mia moglie, vederla così - confessa -. Ma questa situazione non ci fermerà, anzi, mi dà ancora più determinazione nel lottare per portarla via da lì".

ilaria salis

Anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, critica aspramente il trattamento subito dall'insegnante, definendolo una violazione delle norme comunitarie. Tajani sottolinea la necessità di richiedere gli arresti domiciliari in Italia e informa che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, è coinvolto nel caso.

Roberto Salis descrive l'incontro con sua figlia come un momento commovente, dopo un anno senza poterla vedere senza un vetro divisorio. "Entrava con dignità, sorridendo", racconta, aggiungendo che Ilaria si dichiara innocente e promette di dimostrarlo in tribunale. Tuttavia, l'obiettivo principale rimane quello di tirarla fuori dalla detenzione, considerando le condizioni inumane in cui viene tenuta, privata dei suoi diritti fondamentali.

Il padre di Ilaria sottolinea le difficoltà nel cercare una soluzione tramite l'ambasciata in Ungheria, spiegando che nonostante gli sforzi non hanno ottenuto alcun risultato. Riguardo alla possibilità che Ilaria resti ai domiciliari in Italia, Salis chiarisce che ci sono ostacoli legali da superare, poiché la legge del 2009 in merito non è stata mai applicata.

Roberto Salis esprime con amarezza ma anche con fermezza la sua determinazione nel riportare sua figlia in Italia, dopo averla vista trascinata in tribunale in condizioni così umilianti. Tajani ribadisce l'importanza di chiedere i domiciliari, sottolineando che questa volta si è oltrepassato ogni limite e che devono essere prese azioni concrete per garantire il rispetto delle norme comunitarie.