Castello delle Cerimonie: Giovedì in corteo i dipendenti
In seguito alla confisca del Castello delle Cerimonie, noto anche come La Sonrisa, per lottizzazione abusiva, i dipendenti dell'hotel-ristorante famoso per la trasmissione televisiva "Il Boss delle Cerimonie" hanno annunciato una mobilitazione. La confisca, decisa dalla Corte di Cassazione a causa di abusi edilizi risalenti al 1979, ha messo a rischio il futuro lavorativo di oltre 200 persone tra dipendenti fissi, stagionali e indotto. La famiglia Polese, proprietaria della struttura, ha espresso la propria intenzione di appellarsi alla Corte di Strasburgo, definendo la decisione un'ingiustizia. Nel frattempo, i lavoratori, guidati da figure emblematiche come Gaetano "Nino" Davide e Ferdinando Romeo, hanno organizzato un corteo per il 22 febbraio, con l'obiettivo di sensibilizzare le istituzioni locali sulla necessità di mantenere aperta la struttura per garantire la continuità lavorativa.
Dipendenti del Castello delle Cerimonie in corteo per il diritto al lavoro
La vicenda giudiziaria del Castello La Sonrisa ha avuto inizio nel 2011, con accuse di una serie di abusi edilizi su un'area di oltre 40mila metri quadri. La sentenza di confisca ha sollevato preoccupazioni non solo tra i dipendenti ma anche tra le famiglie e i promessi sposi che avevano prenotato la struttura per i loro eventi, creando incertezza sul futuro delle celebrazioni già organizzate.
Il Comune di Sant'Antonio Abate, a cui sarà affidata la proprietà della struttura, sta valutando le opzioni per il futuro del Castello delle Cerimonie, inclusa la possibilità di un nuovo affidamento tramite bando pubblico o altre destinazioni che possano garantire un reddito a scopi di pubblica utilità. La sindaca Ilaria Abagnale ha proposto l'istituzione di un tavolo interistituzionale con Procura e Prefettura per discutere il destino dell'immensa struttura, considerando l'importanza economica e sociale che rappresenta per il territorio.