Dengue Italia: Studio rivela necessità di Sorveglianza Genomica e tracciamento dei casi

Un recente studio, in corso di accettazione su 'Nature Microbiology', sottolinea l'importanza di una forte sorveglianza genomica e del tracciamento e l'identificazione delle catene locali di trasmissione del virus della Dengue in Italia. La ricerca, condotta da un team internazionale guidato da Francesco Branda dell'Università Campus Bio-Medico di Roma, insieme a Taishi Nakase della Stanford University, Antonello Maruotti della Lumsa di Roma, Massimo Ciccozzi del Campus Bio-Medico di Roma e Marta Giovannetti della Fundação Oswaldo Cruz di Minas Gerais (Brasile), riassume le infezioni di Dengue segnalate in Italia negli ultimi otto anni. L'obiettivo dello studio è migliorare l'accessibilità alle informazioni per la comunità scientifica, aumentando la consapevolezza sull'emergenza della Dengue nel Paese.

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Il documento evidenzia il potenziale contributo del cambiamento climatico alla trasmissione locale della Dengue, sottolineando che, oltre alle zanzare tropicali, anche le specie locali possono fungere da vettori. La ricerca mette in guardia sul rischio che la Dengue possa adattarsi alle zanzare locali, come già accaduto con il virus della Chikungunya, e diventare stabilmente diffusa in diverse aree.

In Italia, nel 2023, sono stati confermati 347 casi di Dengue, di cui 82 autoctoni, segnalati in diverse province, tra cui Lodi, Latina e Roma. Questi dati sottolineano l'importanza di una sorveglianza attiva e di interventi rapidi di disinfestazione e uso di larvicidi nei luoghi dove vengono segnalati casi.

L'aggiornamento globale sulla Dengue del 21 dicembre 2023 riporta un decesso in Italia correlato a un caso importato, evidenziando la necessità di una collaborazione internazionale per garantire i kit diagnostici, sostenere l'acquisto di attrezzature e insetticidi e fornire formazione clinica agli operatori sanitari. L'OMS/PAHO ha emesso aggiornamenti e allerte epidemiologiche per rafforzare la sorveglianza epidemiologica della Dengue e di altri arbovirus.

Lo studio pubblicato su 'Nature Microbiology' e le segnalazioni nazionali ed internazionali sottolineano l'urgenza di implementare strategie di sorveglianza genomica e tracciamento dei casi per prevenire la diffusione della Dengue in Italia, in un contesto di cambiamento climatico e mobilità globale che favorisce la trasmissione di malattie trasmesse da vettori.

Dengue: un batterio intestinale delle zanzare potrebbe aiutare a controllare la diffusione - Un recente studio pubblicato sul Journal of Applied Microbiology ha evidenziato come il batterio Asaia, presente nel microbioma intestinale delle zanzare Aedes aegypti, possa accelerare lo sviluppo delle larve di un giorno. Questo risultato potrebbe favorire i programmi di controllo delle malattie trasmesse da zanzare, come la dengue, la febbre gialla e il virus Zika.

Aumento dei casi di Dengue in Italia: 650 confermati, 194 autoctoni - Nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 15 ottobre 2024, l'Italia ha registrato un totale di 650 casi di Dengue, un incremento significativo rispetto ai 625 casi riportati la settimana precedente. Tra questi, 194 sono considerati autoctoni, in aumento rispetto ai 173 della settimana scorsa.

Dengue nelle Marche: Si sottovaluta gravità situazione - Nelle Marche è stato registrato un secondo caso di Dengue a Pesaro, e l'epidemiologo Roberto Burioni ha espresso preoccupazioni sulla situazione tramite un post su Facebook. Burioni, professore di microbiologia e virologia all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha sottolineato come le autorità sanitarie possano stare sottovalutando la gravità dell'epidemia in corso.