Zazoom di 22 mag 2024

Redditometro: scoppia il caso, crescono le tensioni nella maggioranza - ultime notizie economia

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La reintroduzione del redditometro ha causato forti tensioni all'interno della maggioranza di governo in Italia. La norma, attesa da sei anni e firmata dal viceministro dell'Economia Maurizio Leo, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 7 maggio 2024. Sebbene la misura sia stata condivisa con associazioni di consumatori, Istat e il Garante per la privacy, ha suscitato reazioni contrastanti tra i partiti della coalizione governativa.

Forza Italia e Lega si sono opposte fermamente al provvedimento, considerandolo invasivo e paragonandolo a un "Grande Fratello" fiscale. Il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, ha dichiarato che il controllo della spesa degli italiani non è il metodo ideale per combattere l'evasione fiscale. Anche al Ministero dell'Economia e delle Finanze, la pubblicazione del decreto ha suscitato sorpresa, soprattutto per il suo tempismo in piena campagna elettorale.

Fratelli d'Italia, il partito del premier Giorgia Meloni, è rimasto inizialmente silente, generando speculazioni sulle ripercussioni politiche della misura. Tuttavia, nel tardo pomeriggio, vari esponenti del partito hanno difeso l'iniziativa, sottolineando che non intacca la riforma fiscale del governo Meloni, che punta a un fisco più amico dei cittadini.

Il Partito Democratico ha criticato aspramente la reintroduzione del redditometro, accusando la maggioranza di utilizzare le istituzioni per propaganda elettorale. Matteo Renzi ha dichiarato che l'attuale governo, pur dichiarandosi liberale, adotta politiche stataliste simili a quelle della sinistra anti-contribuente.

La Corte dei Conti aveva sollecitato l'attuazione del decreto, previsto dal Decreto Dignità del 2018, che aveva abolito il vecchio redditometro ma richiedeva un ulteriore decreto per disciplinare l'accertamento sintetico delle capacità contributive. Il nuovo redditometro mira a identificare e verificare le spese degli italiani come indicatore della loro capacità contributiva.

Il viceministro Leo, considerato un tecnico altamente competente, si è impegnato a chiarire la ratio del provvedimento in Consiglio dei Ministri. Nonostante ciò, permangono dubbi tra gli alleati di governo, e Giorgia Meloni è preoccupata per un possibile effetto boomerang sulle elezioni imminenti.

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