'Ndrangheta e politica a Reggio Calabria - indagato anche il sindaco Falcomatà

 Le indagini si sono concentrate sulla cosca Araniti, egemone nel territorio di Sambatello (Reggio Calabria), e avrebbero consentito di delinearne gli assetti, le attività estorsive a danno di appalti pubblici, l’ingerenza nella conduzione della discarica di Sambatello attraverso l’imposizione, alle ditte di volta in volta impegnate nella gestione dell’impianto, del personale da assumere e le relazioni con le omologhe consorterie criminali attive nei territori confinanti di Diminniti e Calanna.

Attualità - Ci sono il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà (Pd), un consigliere della Regione Calabria e un consigliere del Comune di Reggio Calabria tra gli indagati dell'inchiesta condotta dai Carabinieri del Ros che ha portato all'esecuzione di 14 misure cautelari.  Le indagini si sono concentrate sulla cosca Araniti, egemone nel territorio di Sambatello (Reggio Calabria), e avrebbero consentito di delinearne gli assetti, le attività estorsive a danno di appalti pubblici, l’ingerenza nella conduzione della discarica di Sambatello attraverso l’imposizione, alle ditte di volta in volta impegnate nella gestione dell’impianto, del personale da assumere e le relazioni con le omologhe consorterie criminali attive nei territori confinanti di Diminniti e Calanna. È stato inoltre documentato, spiegano in una nota gli inquirenti, lo stringente controllo esercitato sul territorio che ha portato anche alla limitazione dell’attività venatoria nell’area agreste della frazione.

Il Gip del Tribunale di Reggio Calabria ha rigettato la richiesta cautelare e l’Ufficio di Procura proporrà appello

ndrangheta politica

 Le indagini, avviate nel 2019, avrebbero inoltre permesso di acquisire elementi sintomatici del condizionamento delle elezioni, presso alcuni seggi elettorali, per il rinnovo del Consiglio regionale della Calabria (nel 2020 e nel 2021) e del Consiglio comunale di Reggio Calabria (nel 2020). In particolare, uno degli indagati raggiunto da provvedimento restrittivo, legato da vincoli di parentela a un esponente apicale della cosca Araniti, con il fine di sostenere i candidati di interesse avrebbe alterato, con la complicità di scrutatori compiacenti, le operazioni di voto, procurandosi le schede elettorali di cittadini impossibilitati a votare ed esprimendo, in luogo di questi ultimi, la preferenza in favore dei candidati sostenuti. L'indagato, dopo i positivi esiti elettorali, avrebbe ottenuto dai politici eletti nomine nell’ambito di enti pubblici o come professionista esterno.

 L’Ufficio di Procura, con riferimento agli episodi di ipotizzato condizionamento delle votazioni, ha avanzato richiesta di applicazione di misura cautelare per scambio elettorale politico–mafioso, oltre che su persone legate alle articolazioni mafiose operanti nell’ambito cittadino, anche a carico di un Consigliere della Regione Calabria e di un Consigliere del Comune di Reggio Calabria. Il Gip del Tribunale di Reggio Calabria ha rigettato la richiesta cautelare e l’Ufficio di Procura proporrà appello. Nel procedimento penale risulta indagato, anche il sindaco di Reggio Calabria, nei confronti del quale, tuttavia, non era stata avanzata richiesta cautelare non avendo ritenuto compiutamente integrati per lo stesso tutti i presupposti legittimanti.  

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