Il sociologo Morace: Patto e equità sociale sono temi da affrontare con decisione
L'investimenti nei giovani e l'impiego del lavoro femminile - afferma - sono parti del nostro paese che vanno in qualche modo rafforzate, consolidate e amplificate perché sono utili in una visione di medio e lungo termine.
lavoro - "Il patto e l'equità sociale sono i temi che l'Italia deve in qualche modo affrontare con molta più decisione, perché la situazione non è grave ma è seria, come qualcuno disse molti anni fa. E' seria perché la maternità e la paternità, non solo per problemi economici ma per progetti di vita, si sono in qualche modo molto indeboliti; perché oggi comunque i ragazzi oltre ad uscire molto più tardi da casa oltre che avere i problemi che sappiamo nell'acquisire uno status professionale hanno anche un progetto di vita che è diverso che non necessariamente è legato al matrimonio. Sappiamo che quel dato è crollato così come sono aumentati enormemente invece i divorzi e le separazioni e non sono elementi su cui si può intervenire direttamente perché sono dinamiche che bisogna conoscere e comprenderne le cause".
Sono preoccupato non dall'intelligenza artificiale ma dalla stupidità umana che non comprende che dobbiamo in qualche modo attrezzarci
A dirlo Francesco Morace, sociologo e saggista, fondatore di Future Concept Lab, intervenendo alla tavola rotonda ‘Il futuro che vogliamo-ripartiamo da crescita sostenibile e territori, lavoro e welfare’ organizzata da Manageritalia in occasione del VI Congresso della Federazione dei manager del terziario. "L'investimenti nei giovani e l'impiego del lavoro femminile - afferma - sono parti del nostro paese che vanno in qualche modo rafforzate, consolidate e amplificate perché sono utili in una visione di medio e lungo termine. Sono preoccupato non dall'intelligenza artificiale ma dalla stupidità umana che non comprende che dobbiamo in qualche modo attrezzarci. Inoltre fino a quando il tema dell'equità sociale non riuscirà ad allinearsi al tema della sostenibilità continueremo ad avere lo scontro epocale tra chi è preoccupato della fine del mondo e chi è preoccupato della fine del mese.
I costi della transizione vanno ridistribuiti in modo diverso e ancora una volta c'è l'equità sociale quindi è il patto sociale che alla fine sarà la base un po' di tutte le altre trasformazioni".
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