Rissa alla Camera - M5S Donno deposita denuncia

Parlamentari di Lega e Fratelli d'Italia Mi sono spaventato, ha raccontato Donno all'Adnkronos subito dopo l'aggressione da lui subita in Aula a Montecitorio, durante la discussione sull'autonomia differenziata.

Attualità - Il deputato M5S Leonardo Donno, accompagnato dal legale, ha depositato ai carabinieri denuncia-querela in relazione alla maxi rissa avvenuta la scorsa settimana alla Camera.  Nell’atto il parlamentare indica i deputati Igor Iezzi e Stefano Candiani della Lega e Federico Mollicone, Enzo Amich e Gerolamo Cangiano di Fratelli d’Italia. In merito all’aggressione subita nell’esposto, ora all’attenzione dei carabinieri di piazza Venezia, si ipotizzano i reati di lesioni e tentate lesioni. La maxi rissa risale a una settimana fa: era mercoledì 12 giugno e alla Camera si discuteva il disegno di legge sull'autonomia, fortemente voluto dalla Lega e dal suo ministro Roberto Calderoli (presente in Aula durante i lavori). Prima i deputati dell'opposizione, da Pd a M5S e Avs, si alzano dai banchi e iniziano a sventolare bandiere tricolore, intonando l'Inno di Mameli come atto di protesta contro l'autonomia differenziata (VIDEO).

Poi c'è stato il caos

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 Il deputato della Lega Domenico Furgiuele non ci sta e con le braccia disegna una 'X' imitando il generale Vannacci nello spot per le europee ormai divenuto celebre. In Aula scoppia il parapiglia. "Ha fatto il simbolo della X Mas!", la denuncia che arriva dal Pd. Furgiuele viene espulso dall'Aula e Fontana annuncia un'istruttoria con i questori per fare luce sul caso. "Ma quale X Mas, il mio era solo un 'no' a Bella ciao... Come a X Factor", si giustifica Furgiuele parlando con i cronisti in Transatlantico. L'esponente calabrese del Carroccio non fa nemmeno in tempo a finire di parlare che dall'emiciclo giungono nuove urla. "Che succede?", "Hanno espulso Donno dei 5 Stelle", le voci che si rincorrono nel corridoio. Medici e operatori sanitari fanno il loro ingresso in Aula: si vede anche una barella e una carrozzina, sulla quale uscirà, dopo pochi minuti, Leonardo Donno con la faccia stravolta, condotto in infermeria dai camici bianchi.

 "Mi sono avvicinato al ministro Calderoli, volevo solo consegnargli il tricolore. Niente di più. Poi c'è stato il caos. Tra i vari calci mi è arrivato anche un pugno fortissimo allo sterno e sono crollato perché non riuscivo a respirare. Mi sono spaventato", ha raccontato Donno all'Adnkronos subito dopo l'aggressione da lui subita in Aula a Montecitorio, durante la discussione sull'autonomia differenziata. "Fortunatamente i medici, che ringrazio, mi hanno assistito immediatamente. Ho fatto 7-8 volte l'elettrocardiogramma perché ero agitato. Ora sto meglio, ho preso anche un antidolorifico", ha spiegato il parlamentare grillino. "Non sono riuscito a capire bene nella confusione, ma hanno provato e sono riusciti anche a colpirmi con calci e pugni Iezzi, Candiani, Cangiano, Amich... Parlamentari di Lega e Fratelli d'Italia. Mi hanno detto ci sono dei video. Vedrò se prendere dei provvedimenti", ha aggiunto il deputato. 

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