Gastroenterite in estate - disturbo provocato dal caldo: cosa fare

   Le forme gastroenteriche, precisa Scotti, sono favorite dal fatto che in questo periodo si ricorre più frequentemente alla bibita un po' più fredda, e questo indebolisce l'intestino rendendolo più permeabile a virosi o a dismicrobismi intestinali, che poi sfociano in forme di diarrea con coliche addominali anche abbastanza importanti.

Problemi intestinali, coliche, dolori gastrici

Attualità - Problemi intestinali, coliche, dolori gastrici. Sono molti gli italiani alle prese con questi malesseri che, in questi giorni, si sommano al disagio del gran caldo. "Una patologia che in questo periodo vediamo con più frequenza nei nostri studi è proprio una forma gastroenterica. Un problema che può rendere ancora più complicato affrontare il caldo di queste ore, perché porta alla perdita di liquidi e può scompensare persone che per le loro patologie di base possono peggiorare con la disidratazione", spiega all'Adnkronos Salute Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg).  Tra l'altro, aggiunge, "con la disidratazione anche i farmaci tendono a concentrarsi, quindi ai pazienti in terapia con più medicinali va ricordato, sia per l'alimentazione sia per l'idratazione, di introdurre grandi quantità di liquidi in questo periodo, anche per evitare un effetto amplificato dei farmaci che usano".

gastroenterite estate

 Le forme gastroenteriche, precisa Scotti, "sono favorite dal fatto che in questo periodo si ricorre più frequentemente alla bibita un po' più fredda, e questo indebolisce l'intestino rendendolo più permeabile a virosi o a dismicrobismi intestinali, che poi sfociano in forme di diarrea con coliche addominali anche abbastanza importanti".  

Gastroenterite persistente: virus più aggressivi e stress tra i fattori principali - È in aumento il numero di casi di gastroenteriti virali con sintomi che durano più a lungo del solito. I medici di famiglia osservano un prolungamento dei tempi di guarigione, con infezioni che persistono fino a 7-10 giorni rispetto ai 2-3 giorni degli anni precedenti.