Tumori - Carrafiello (Sirm): Radiologia interventistica quarto pilastro oncologico'
Oggi le nostre terapie non vanno viste solo come isolate, ma all'interno di un percorso del paziente oncologico, all'interno di una valutazione multidisciplinare - sottolinea Carrafiello - Le nostre terapie, inoltre, consentono anche di dare un boost, un aiuto, anche alla chemioterapia.
Mi riferisco, in particolare, ai trattamenti dei tumori epatici, del polmone, dei tumori del rene e di quelli del pancreas
Salute - "Fino a qualche anno fa avevamo tre grandi pilastri per il trattamento del cancro: la chirurgia, la radioterapia e la chemioterapia. Oggi c'è anche la radiologia interventistica che ha a disposizioni tanti sistemi di ablazione, cioè delle apparecchiature che si consentono", come dice il termine, "di ablare il tumore, cioè di bruciarlo sia utilizzando il caldo delle microonde, che il freddo con la crioablazione, ma abbiamo anche dei trattamenti ablativi non termici che hanno appunto il vantaggio di distruggere solo le cellule tumorali e non tutto quello che c'è intorno. Sono terapie molto mirate, molto focalizzate, che sicuramente evitano complicanze maggiori e ci consentono di ottenere dei risultati che oggi in molti ambiti sono sovrapponibili alla chirurgia stessa. Mi riferisco, in particolare, ai trattamenti dei tumori epatici, del polmone, dei tumori del rene e di quelli del pancreas".

Così Gianpaolo Carrafiello, presidente del 51esimo Congresso nazionale Sirm, Società italiana di radiologia medica e interventistica, partecipando questa mattina a un incontro con la stampa sulle novità della radiologia in ambito oncologico, nel contesto del congresso Sirm, al MiCo di Milano. "Oggi le nostre terapie non vanno viste solo come isolate, ma all'interno di un percorso del paziente oncologico, all'interno di una valutazione multidisciplinare - sottolinea Carrafiello - Le nostre terapie, inoltre, consentono anche di dare un boost", un aiuto, anche "alla chemioterapia". Questi trattamenti, quindi, "non solo hanno un'azione lesiva nei confronti della cellula tumorale - conclude - ma favoriscono anche una migliore azione della chemioterapia e, in particolar modo, dell'immunoterapia".
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