Filippo Turetta: Giulia Cecchettin voleva lasciarlo, così l'ha uccisa
Filippo Turetta, il giovane di Torreglia accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin, ha confessato dettagli agghiaccianti durante il suo interrogatorio. Giulia, secondo Turetta, aveva deciso di proseguire la sua vita senza di lui, iniziando a frequentare un altro ragazzo. Questo rifiuto ha scatenato in Turetta una furia omicida.
La serata del crimine è iniziata con una lite furiosa nel parcheggio di un centro commerciale, dove Giulia ha rifiutato i regali di Filippo, definendolo "troppo dipendente e appiccicoso". La discussione è degenerata in violenza: Turetta ha colpito Giulia con un coltello, facendola cadere a terra e caricandola poi sul sedile posteriore della sua auto.
Durante il tragitto, Filippo ha tentato di mettere fine alla vita di Giulia in due diverse occasioni. Il primo tentativo è fallito, ma il secondo è stato mortale: l'autopsia ha rivelato che Giulia è stata colpita 75 volte, ben oltre i colpi confessati da Turetta.
Filippo ha poi abbandonato il corpo di Giulia in Friuli e ha cercato di fuggire in Germania, dove è stato arrestato il 19 novembre. Turetta ha ammesso di aver tentato di suicidarsi più volte durante la fuga, ma senza successo. Ha dichiarato di aver rinunciato all'idea dopo aver letto che i suoi genitori speravano ancora di trovarlo vivo.
L'avvocato della famiglia Cecchettin, Stefano Tigani, ha espresso la sua determinazione a concentrarsi sul processo imminente per ottenere giustizia per Giulia. Il procedimento giudiziario si preannuncia complesso e doloroso, con l'udienza preliminare fissata per il 15 e 18 luglio prossimi.
La famiglia di Giulia e la comunità chiedono giustizia, sperando che il processo porti alla luce tutta la verità e che episodi simili non si ripetano mai più.
Giulia Cecchettin: 300 messaggi al giorno e app spia, la mancata accusa di stalking solleva polemiche - Filippo Turetta, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Giulia Cecchettin, aveva inviato circa 300 messaggi al giorno alla vittima, raggiungendo un totale di 225 mila in due anni. Tra questi, contenuti ossessivi e minacciosi: «La tua vita dipende dalla mia» o «Te la farò pagare per sempre».
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