Gaza - ucciso responsabile sviluppo armi di Hamas - Netanyahu: Operazione Rafah quasi conclusa
La fase più intensa della guerra a Rafah sta per terminare.
Attualità - Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato l'uccisione di Muhammad Salah, responsabile dei progetti e dello sviluppo delle armi nel quartier generale di Hamas. Salah è stato ucciso in un raid aereo nella Striscia di Gaza seguendo le indicazioni dell'intelligence israeliana, hanno spiegato le Idf in una nota rilanciata dal Jerusalem Post. Saleh ''comandava un certo numero di squadre terroristiche di Hamas che lavoravano allo sviluppo di armi'', hanno precisato i militari israeliani. "La fase più intensa della guerra a Rafah sta per terminare. Avremo poi la possibilità di spostare parte delle forze a nord e lo faremo. Prima e soprattutto a scopo difensivo e in seconda battuta per riportare gli sfollati alle loro case", ha affermato intanto il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in una intervista a Channel 14, riferendosi alla battaglia contro Hezbollah. Una volta completata la fase più intensa delle operazioni a Rafah quindi, "affronteremo il nord. Faremo il necessario.
Posso garantire agli israeliani che se sarà necessario impegnarsi in questa sfida, lo faremo. Siamo in grado di combattere su diversi fronti e ci stiamo preparando a farlo", ha detto. Israele è disposta ad accettare a una soluzione diplomatica per porre fine alla minaccia di Hezbollah, ha aggiunto, precisando che tale passo "dovrà essere secondo i nostri termini, quindi includere la rimozione di Hezbollah dal confine". I residenti del nord di Israele devono poter tornare a casa, ha concluso. I manifestanti antigovernativi in Israele hanno intanto bloccato questa mattina il traffico sull'autostrada 2, vicino a Tel Aviv, come parte di una protesta finalizzata a chiedere le dimissioni del primo ministro Benjamin Netanyahu. Lo scrive il Times of Israel aggiungendo che i manifestanti hanno chiesto che giovedì si arrivi a uno sciopero generale in tutta Israele in modo da esercitare maggiore pressione sul governo.
''Questa è una situazione di emergenza
''Mentre gli ostaggi vengono abbandonati a Gaza, il nord sta bruciando e un'altra guerra minaccia di scoppiare, il governo sta trascurando tutte le nostre vite'', hanno detto i manifestanti in una nota. ''Questa è una situazione di emergenza. E' chiaro che Netanyahu non è né adatto, né degno'' a guidare il Paese, aggiungono. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno testato con successo un sistema di propulsione a razzo una base militare nel centro di Israele. Lo ha dichiarato il ministero della Difesa israeliano in una nota. Il test era stato pianificato in anticipo ed è stato eseguito ''come previsto'', si legge sul Times of Israel. "Sono sempre più preoccupato" per il peggioramento della situazione nel Sud del Libano, al confine con Israele. Lo sottolinea l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, a margine del Consiglio Affari Esteri a Lussemburgo.
La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock si recherà intanto oggi in Israele e poi in Libano definendo la situazione al confine con Israele ''più che preoccupante''. L'obiettivo è quello di cercare di ''prevenire una guerra regionale'', si legge in una nota del ministero degli Esteri tedesco. Dopo la sua partecipazione al Consiglio Affari esteri della Ue in Lussemburgo, è previsto un intervento di Baerbock alla Herzliya Conference organizzata a Tel Aviv dall'Institute for Policy and Strategy (Ips) e dalla Reichman University. Si tratta dell'ottava visita di Baerbock in Israele dall'attacco del 7 ottobre da parte di Hamas. Come ha spiegato la portavoce del ministero degli Esteri tedesco a Berlino, i colloqui che Baerbock avrà in Israele e nei Territori palestinesi si concentreranno sulla guerra in corso nella Striscia di Gaza e nella situazione umanitaria catastrofica.
Domani la ministra tedesca sarà a Ramallah per incontrare il primo ministro dell'Anp Mohammed Mustafa e discutere con lui la situazione in Cisgiordania oltre al piano di riforme dell'Autorità nazionale palestinese. In Israele previsto un incontro con il ministro degli Esteri Israel Katz a Gerusalemme. Domani sera è in programma un colloquio con il primo ministro libanese Najib Mikati a Beirut. Sono ''inaccettabili le minacce di Hezbollah a Cipro'', che è uno ''stato sovrano dell'Unione europea''. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri greco Giorgos Gerapetritis dopo che il Segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah aveva minacciato di colpire Cipro se avesse dato sostegno a Israele.
Gaza, trattative per la tregua: Hamas invia lista ostaggi agli egiziani, escalation militare di Israele in Siria - Continuano le trattative per una tregua nel conflitto tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riportato dal giornale Al-Araby Al-Jadeed e ripreso dal Jerusalem Post, Hamas ha fornito ai mediatori egiziani un primo elenco di ostaggi che potrebbero essere inclusi in un accordo di scambio.
Israele respinge il rapporto di Amnesty International sulle accuse di genocidio a Gaza - Israele ha definito "inventato" il rapporto di Amnesty International che accusa il paese di genocidio contro i palestinesi nella Striscia di Gaza. Il ministero degli Esteri israeliano ha bollato l’organizzazione come "deplorevole e fanatica", sostenendo che il documento sia "completamente falso e basato su menzogne".
Hamas aperta a proposte di tregua per cessate il fuoco e aiuti a Gaza - Hamas ha dichiarato la propria disponibilità a esaminare qualsiasi proposta che conduca a un cessate il fuoco e alla fine del conflitto nella Striscia di Gaza. Secondo il quotidiano arabo Asharq Al-Awsat, la leadership di Hamas è aperta a discutere iniziative che includano:La protezione del popolo palestineseIl ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di GazaIl ritorno degli sfollatiL'ingresso di aiuti umanitariLo scambio di ostaggi con prigionieri palestinesiAl momento, Hamas non ha ricevuto nuove proposte, ma si è detta pronta a valutare iniziative che prevedano un cessate il fuoco e un ritiro graduale di Israele da Gaza, a condizione che vi siano garanzie internazionali per un accordo definitivo.