Droga - tra giovani italiani cresce uso sostanze psicoattive e consumo cocaina
596, il 5% in più rispetto al 2022; hanno riguardato nella maggior parte dei casi uomini (i due terzi), persone di età compresa tra i 25 e 44 anni (41%); tra i 45-64 anni (24%); con un 10% di minorenni.
Attualità - Si conferma il trend in crescita del consumo di sostanze psicoattive tra i giovani ad eccezione della cannabis che ha visto una flessione nella prevalenza dei consumi rispetto al 2022. E' quanto emerge dalla Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024 che viene presentata oggi. Tra i dati si segnala anche l'aumento del "consumo di cocaina tra i giovani". La diffusione delle droghe "è un problema di salute pubblica" e il "punto focale è investire in prevenzione ed è quello che fa il Governo affidandosi al rigore scientifico dei dati che ci fanno capire il fenomeno. La relazione offre una fotografia completa e il ministero della Salute ha analizzato gli accessi in ospedale e ai Sert", afferma il ministro della Salute Orazio Schillaci. "Gli accessi al pronto soccorso" relativi al consumo diretto di droghe "nel 2023 sono 8.5
Secondo Mantovano c'è una scarsa consapevolezza diffusa di quanto fa male qualsiasi tipo di droga

96, il 5% in più rispetto al 2022; hanno riguardato nella maggior parte dei casi uomini (i due terzi), persone di età compresa tra i 25 e 44 anni (41%); tra i 45-64 anni (24%); con un 10% di minorenni. La metà degli accessi è stato per psicosi indotte da droghe, il 44% abuso di droghe senza dipendenza; il 6% dipendenza da droghe. Il 12% accessi ha portato ricovero in ospedale e un terzo in reparti di psichiatria", ha affermato ancora Schillaci. Emerge una "diffusione pandemica delle sostanze stupefacenti, l'abbassamento dell'età di primo approccio e poi l'uso abituale e l'incremento del principio attivo", ha commentato dal canto suo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, sottolineando che "la parola chiave è la prevenzione". Secondo Mantovano c'è una "scarsa consapevolezza diffusa di quanto fa male qualsiasi tipo di droga. Bisogna lavorare molto per far aumentare la consapevolezza", ha aggiunto.
"La Giornata contro la droga per molti anni non è stata celebrata, ciò è figlio della normalizzazione dell'uso delle droghe e delle dipendenze patologiche. Questo governo si è distinto, tra l'altro dando visibilità istituzionale a questa giornata", ha affermato Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, aggiungendo: "Il messaggio è no alle droghe, no alle dipendenze patologiche". Bellucci ha anche sottolineato che "nella 'cultura dello sballo' la differenza di genere non c'è più e questo è un altro elemento che convalida l'ipotesi, che sta diventando certezza, che la cultura della normalizzazione della droga è stata presente per anni".
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