Rai - Cds boccia ricorso - Rizzo Nervo: Ora chi garantisce che non avvengano nomine Cda?

  La decisione è un po' inspiegabile nel momento in cui loro stessi, tra le motivazioni, hanno indicato proprio l'udienza di merito fissata dal Tar.

Politica - "Mi sembra una vicenda francamente kafkiana, da una parte il Tar dice che il nostro ricorso è meritevole di essere esaminato e per questo fissa l'udienza il 23 ottobre, dall'altra il Cds dice che non interviene perché c'è l'udienza del Tar: non si capisce però chi garantisca che nel frattempo non avvengano le nomine". A dirlo all'Adnkronos è il consigliere Nino Rizzo Nervo, commentando a caldo la decisione del Consiglio di Stato che ha respinto l'appello - dove lui figura tra i ricorrenti- di sospendere l'iter delle nomine Rai perché in contrasto con la giurisprudenza della Corte Costituzionale e con le nuove norme europee.  "Il Consiglio di Stato -spiega Rizzo Nervo- ha respinto il ricorso sulla base della 'mancanza di interesse', in quanto le nomine non sono ancora avvenute. Ora, io non sono un giurista ma una volta che le nomine sono avvenute è probabile che si dirà che è un voto politico della Camera e non si possono sindacare".

Ove le nomine fossero fatte prima di quella data c'è il rischio che siano minate da un'illegittimità dei presupposti

boccia ricorso

La delusione c'è: "Un ricorso può essere o meno accolto, non è una questione di vita o di morte, ma la logica vorrebbe che, nel momento in cui il Tar afferma che il ricorso è meritevole di essere affrontato, si garantisse che nel frattempo non avvengano le nomine-dice il candidato al cda-. Noi francamente puntavamo sul fatto che si decidesse per la sospensiva fino al 23 ottobre, la data dell'udienza di merito. La decisione è un po' inspiegabile nel momento in cui loro stessi, tra le motivazioni, hanno indicato proprio l'udienza di merito fissata dal Tar".  La sensazione "è quella che non ci si sia voluti prendere nessuna responsabilità -scandisce Rizzo Nervo- oppure sono convinti che Camera e Senato non facciano le nomine fino al 23 ottobre, e non resta che sperare che abbiano ragione". 

I fatti  Il Consiglio di Stato ha respinto oggi l’appello cautelare presentato contro l’ordinanza del Tar Lazio 30 maggio 2024, pronunciata nel ricorso proposto contro l’avviso per la presentazione di candidature a componente del Consiglio di amministrazione della Rai ai fini dell'elezione da parte della Camera dei deputati. Le Camere del Parlamento - si legge in una nota del Consiglio di Stato - possono pertanto procedere agli adempimenti previsti dalla relativa procedura in corso, alla quale i ricorrenti peraltro tuttora partecipano. La replica dei ricorrenti A stretto giro è arrivata anche la nota ufficiale dei tre ricorrenti, Nino Rizzo Nervo, Patrizio Rossano, Stefano Rolando e del coordinatore dell'iniziativa Roberto Zaccaria. "Il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di anticipare l'udienza del Tar fissata per il 23 ottobre e destinata ad esaminare il merito della questione relativa al procedimento di nomina dei consiglieri Rai da parte del Parlamento.

In particolare il CdS ha ritenuto che non vi siano ragioni per anticipare il giudizio e che non vi sia 'interesse a ricorrere prima delle nomine': infatti gli stessi ricorrenti potrebbero teoricamente essere nominati -si legge nel comunicato congiunto- Quindi tutto è rinviato all'udienza del Tar del 23 ottobre. Ove le nomine fossero fatte prima di quella data c'è il rischio che siano minate da un'illegittimità dei presupposti. Resta naturalmente aperta la questione della conformità a Costituzione e alla normativa Ue della procedura di nomina del CdA Rai prevista dalla legge italiana". 

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