Ue - le linee guida di von der Leyen: tra Clean Industrial Deal e confini più sicuri

 L'obiettivo di ridurre le emissioni climalteranti del 90% entro il 2040 sarà incluso nella legge europea sul clima per dare certezze alle imprese, che devono effettuare investimenti per decarbonizzare le proprie attività, ha annunciato quindi la presidente parlando nella plenaria a Strasburgo.

Attualità - La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ricandidata, ribadisce nelle linee guida pubblicate stamani che nominerà "un commissario le cui responsabilità includeranno le abitazioni" e che proporrà "una prima proposta europea in assoluto per un piano per alloggi a prezzi accessibili". Nell'Ue "dobbiamo garantire che le decisioni vengano prese oggi non danneggino le generazioni future e che vi sia una maggiore solidarietà e coinvolgimento tra persone diverse età. Per guidare questo lavoro, nominerò un commissario le cui responsabilità comprenderanno la garanzia dell’equità intergenerazionale", dice ancora la presidente nel documento di una trentina di pagine pubblicate questa mattina. La presidente della Commissione Ue trova inoltre un equilibrio semantico sul Green Deal potenzialmente in grado di renderlo meno inviso ad una parte della destra.

linee guida

La parola Green Deal ricorre quattro volte nelle 30 pagine che delineano il suo programma; altrettante volte ricorre la locuzione Clean Industrial Deal, la traduzione pratica, la 'messa a terra' del Green Deal, che trasformerà il sistema produttivo dell'Ue. "Dobbiamo mantenere la rotta sugli obiettivi delineati nel Green Deal", dice, per poi aggiungere che "abbiamo bisogno di un nuovo accordo per l'industria pulita per avere industrie competitive e posti di lavoro di qualità nei primi cento giorni del mio mandato".  Nell'Ue "abbiamo bisogno di rendere i nostri confini sempre più sicuri e fluidi. Le persone vogliono sentirsi al sicuro, senza aspettare troppo a lungo. Renderemo l’Ue la più avanzata destinazione di viaggio nel mondo, con una gestione funzionale completamente digitale dei confini europei", sottolinea ancora la presidente nelle linee guida per il suo secondo mandato. 

Credo che sia necessario modificare i trattati laddove sia necessario per migliorare la nostra Unione

"Tuttavia - continua - dobbiamo anche rendere i nostri confini più sicuri, per prevenire gli attraversamenti irregolari e per proteggere l'Ue contro l'aumento delle minacce ibride e di altro tipo alla sicurezza". L'obiettivo di ridurre le emissioni climalteranti del 90% entro il 2040 "sarà incluso nella legge europea sul clima" per dare certezze alle imprese, che devono effettuare investimenti per decarbonizzare le proprie attività, ha annunciato quindi la presidente parlando nella plenaria a Strasburgo. La Commissione Europea "proporrà un'Unione dei risparmi e degli investimenti, inclusi i mercati bancari e dei capitali", come proposto dal rapporto sulla competitività dell'Ue scritto da Enrico Letta, spiega ancora. Von der Leyen passa quindi dall'inglese al francese nel suo discorso nella plenaria per sottolineare che "serve un'Unione della difesa".

La Francia non ha mai fatto mistero di essere molto interessata ad avere il commissario alla Difesa più volte annunciato dalla presidente. Il discorso dovrebbe essere pronunciato come d'uso in tre lingue: inglese, francese e tedesco. Se sarà rieletta, promette, nel suo prossimo mandato Ursula von der Leyen proporrà di "triplicare il numero delle guardie europee di frontiera e costiere, a 30mila". Von der Leyen critica quindi la visita del primo ministro ungherese Viktor Orban, presidente di turno del Consiglio Ue, a Mosca. "Non era una missione di pace - dice tra gli applausi al Parlamento Europeo a Strasburgo - non era nient'altro che una missione di appeasement".  La politica dell'appeasement fu praticata a lungo da Gran Bretagna e Francia negli anni 30 del Novecento, nel tentativo di placare l'espansionismo della Germania di Adolf Hitler con concessioni territoriali. 

Nell'Ue, continua, "abbiamo bisogno di un'agenda di riforme ambiziose, per garantire il corretto funzionamento di un’Unione più grande, per affrontare le sfide geopolitiche e migliorare la legittimità democratica, in particolare attraverso la partecipazione dei cittadini. Credo che sia necessario modificare i trattati laddove sia necessario per migliorare la nostra Unione".  

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