Campana (Fondazione IncontraDonna): Attivi su stili di vita come prevenzione

Abbiamo riscontrato che, oltre all’alimentazione, l’esercizio fisico, assieme alle attività ricreative, apporta effettivamente benefici alla salute non soltanto dei pazienti, ma di tutti.

Lo stile di vita impatta direttamente sulla prevenzione

Salute - “Promuoviamo da sempre la prevenzione oncologica primaria, secondaria e terziaria. Lo stile di vita impatta direttamente sulla prevenzione. Bisogna condurre uno stile di vita sano sin dalla tenera età, in tutti i momenti della vita. Le evidenze scientifiche dimostrano che condurre una vita sana, quindi curare l'alimentazione, seguendo la dieta mediterranea, evitare il fumo e il cibo spazzatura e svolgere regolarmente attività fisica, riduce il rischio di cancro di circa il 40%. Lo sport, ad esempio, potenzia il benessere psicofisico per chi ha incontrato la malattia, per chi è sottoposto a terapie, ma aiuta a prevenire le patologie oncologiche. Come associazione veicoliamo questo messaggio e crediamo tanto nella prevenzione primaria. In questa direzione IncontraDonna promuove molte attività, come il progetto ‘Restart’ che coinvolge le pazienti oncologici in attività sportive, come canoa e ballo, oltre a proporre tante altre attività, come quelle musicali.

campana (fondazione

Abbiamo riscontrato che, oltre all’alimentazione, l’esercizio fisico, assieme alle attività ricreative, apporta effettivamente benefici alla salute non soltanto dei pazienti, ma di tutti”. Così Antonella Campana, Patient Advocate di Fondazione IncontraDonna e nel Cda di Fondazione Aiom, Associazione italiana di oncologia medica, intervenendo questa mattina a Roma alla presentazione della campagna ‘Tumori, scegli la prevenzione’ promossa dalla Fondazione e con il contributo non condizionato di Daiichi Sankyo Italy.  

Perrone (AIOM): Rete oncologica campana una delle migliori in Italia - Salute - L’Associazione italiana di oncologia medica, “Aiom, cerca di migliorare l’equità delle cure sul territorio nazionale con linee guida che dettano standard” di presa in carico “per tutte le neoplasie, quindi anche in quelle ovariche. Visto che siamo in un sistema federalista, quindi regionale”, la gestione si articola “in reti oncologiche.