Tumori - De Lucia (Fidb): Dragon Boat come rinascita per le donne operate al seno

Le donne operate di tumore al seno hanno trovato, all'interno di questo sport, la motivazione per esprimere la rinascita.

Salute - Le donne operate di tumore al seno "hanno trovato, all'interno di questo sport, la motivazione per esprimere la rinascita. Si tratta di un atto di consapevolezza. Nella Federazione sempre, in ogni manifestazione, ci sono le donne", le Breast Cancer Paddlers, "perché danno veramente colore, danno energia e fanno riflettere". Ci aiutano a "trovare insieme uno spunto per andare avanti. Stare a casa, non essere attivi, non ci aiuta a superare non solo dal punto di vista psicologico, ma anche dal punto di vista fisico" la malattia, "perché l'attività motoria è una sorta di strumento terapeutico, una sorta di farmaco".

 La manifestazione, promossa dall'Istituto nazionale ricerche cardiovascolari (Inrc) con la collaborazione di Fidb e il contributo incondizionato di Daiichi Sankyo Italia, ha visto il crescente supporto di numerose associazioni di pazienti con malattie cardiovascolari e oncologiche 

tumori lucia

Lo ha detto, Antonio De Lucia, presidente della Federazione italiana Dragon Boat (Fidb), inaugurando a Roma, presso il laghetto dell'Eur, la terza edizione del CardioBreast Dragon Boat Festival, la gara amichevole tra squadre di Dragon Boat femminili a cui partecipano le donne operate di tumore al seno (Breast Cancer Paddlers) che, al termine dell'esibizione, condividono le loro esperienze di vita e sportive.  La manifestazione, promossa dall'Istituto nazionale ricerche cardiovascolari (Inrc) con la collaborazione di Fidb e il contributo incondizionato di Daiichi Sankyo Italia, ha visto il crescente supporto di numerose associazioni di pazienti con malattie cardiovascolari e oncologiche. 

Tumori Gastrici: Al via la campagna Vivere senza stomaco si può - Il tumore gastrico, una malattia oncologica che colpisce oltre 15.000 nuovi pazienti ogni anno in Italia, non è una neoplasia rara, ma è frequentemente sottovalutata. Attualmente, meno del 20% dei casi viene diagnosticato in fase precoce, contribuendo a una bassa sopravvivenza a cinque anni, stimata al 35% per le donne e al 30% per gli uomini.

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